A seguito della vicenda sulla possibilità di un nuovo collegamento sciistico Cortina-Arabba, mi vedo costretta a scrivervi. Questo perché è l’ennesima fonte di manifestazione di scarso rispetto che viene dimostrata nei confronti delle persone. Non entro nel merito dell’argomento, perché ognuno ha la facoltà di avere la propria idea, entro nel merito dell’atteggiamento dei vostri esponenti e dei vostri sostenitori. Sono abbastanza rammaricata nel leggere, ormai di sovente, che noi persone che viviamo in montagna siamo una sorta di poveretti incapaci mentalmente di discernere il giusto dallo sbagliato. Leggere certe affermazioni che ci danno sostanzialmente dei minus, mi fa rimanere male, la costanza di questo diventa alquanto fastidiosa. Secondo voi è corretto? Mi domando se screditare chi ogni girono vive con non poche difficoltà i teritori, sia una cosa che vada in linea con gli elevati valori che difendete. Tutela dell’ambiente ma non le persone, perché da quanto emerge, le persone sono un negativo accessorio ai territori di montagna. Non è venire due giorni, farsi foto, metterle sui social, prendere like che fa capire cosa significhi vivere in montagna, pontificando su come dovremmo vivere. Buon senso e sensibilità prevedono che se sposo una causa, convinto che sia giusta, la condivido con chi è in loco. Organizzo incontri con queste persone per capire veramente come stanno le cose, per proporre. Invece, noi poraccy che viviamo tra quattro crode, veniamo considerati da quanto traspare dai numerosissimi commenti una sorta di cartone animato, indiani in via di estinzione. Se tanto ci sono soluzioni, idee, perché nessuno ha mai incontrato le persone per esporle? Perché nessuno vive la montagna 365 giorni l’anno e soprattutto vive di turismo? Permettetemi di sottolineare come questo pontificare da lontano senza avere cognizione di cosa sia vivere e lavorare in montagna non concede quella credibilità che si cerca di vantare. Qui non è questione di fare o non fare impianti, qui il punto è più alto in valore ed è il rispetto. Contrariamente a quanto viene asserito, ci sono persone TITOLATE in quanto elette regolarmente dai loro cittadini, che stanno manifestando la loro contrarietà. Guarda caso, persone che anche lavorano nel turismo. Sostenibilità, rispetto per l’ambiente e sviluppo devono andare di pari passo, ma nonostante siamo degli sprovveduti, al momento quelli che vanno a letto con 3 cm di smog sulla pelle non siamo noi, che nella nostra presunta scelleratezza abbiamo la fortuna di vivere in un ambiente PULITO. Se tanto si ama la montagna, dovrebbe essere fatto anche con chi ci vive, senza puntare costantemente il dito. Si, perché questo viene fatto a nome vostro e in nome delle vostre cause. Non ho mai visto nessuno arrivare qui, fare un incontro pubblico, portare dati, numeri, segnatamente concrete soluzioni. Il turismo slow, e quant’altro sarà il futuro, questo lo sappiamo anche noi poveri sprovveduti Montanari, peccato però che nel frattempo vorremmo anche vivere, e al momento lo sci rappresenta una voce importante di bilancio. Questo indipendentemente dall’argomento del nuovo collegamento. Invece di smobilitare l’UNESCO, cerchiamo di smobilitare l’umanità interiore e di scendere dal piedistallo. Cerchiamo di CONDIVIDERE e non di imporre. Perché vedete, le offese, i pregiudizi, il costante additare non sono certo cose nobili come gli ideali che promuovete. Diventa triste leggere i molti commenti. Si potrebbero anche ignorare se fossero sporadici, ma qui si va continuamente a colpire un principio internazionalmente sancito, quello dell’autodeterminazione dei popoli.Ci vediamo imporre uno stile di vita che sta negli altrui sogni e che ha una scarsa aderenza con la realtà, ma soprattutto con l’attuale sostenibilità. Il perpetrarsi del giudizio su di noi, fa quasi supporre che sia proprio quello che tutti pensano a livello della vostra Associazione. Difendere l’ambiente è una cosa sacrosanta, sminuire i sacrifici altrui è decisamente poco nobile. Noi, come voi, siamo persone e semplicemente per questo motivo andiamo rispettate non etichettate.
Fiduciosa di una vostra presa di posizione in merito,
distinti saluti.
Lucia Farenzena
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