PADOVA Il presidente di URIPA Roberto Volpe ha scritto al Presidente del Veneto Luca Zaia in merito alle dichiarazioni fatte oggi sulle case di riposo in conferenza stampa.
LA LETTERA
Egregio Presidente,
mi spaice dover qui rappresentarle il rammarico delle centinaia di Centri Servizi (ex case di riposo), che qui mi sento in dovere di rappresentare dopo aver attentamente ascoltato le sue parole pronunciate nella quotidiana conferenza stampa che per molti Veneti è divenuta – per ovvi motivi – un appuntamento importante.
Consapevole che per Lei il tempo è tiranno e che troppo avrei dovuto scrivere per rapprentarle quanto nel mio animo, Le chiedo solo qualche minuto di attenzione e prendere visione del quadro comporativo che segue, volto ad evidenziare le differenze tra quanto è stato offerto alla pubblica opinione e quanto in reatà noi abbiamo sempre pensato di essere. Motivo questo per cui troverà nella parte sinistra la trascrizione del suo intervento e nella destra il testo dell’Accordo Contrattuale voluto dalla GRV (DGR 1231 del 14.8.2018) e che noi tutti abbiamo sottoscritto con le locali Aziende Sanitarie. Dallo stesso potrà evincere che, se da un lato è vero che “le case di riposo non sono a gestione regionale”, forse “fratellastrii” con il sistema sanitario regionale un po’ lo siamo. Le parti che ho ritenuto di evidenziare vorrebbero essere solo un invito a riflettere sul ruolo reale delle nostre strutture, in considerazione di alcuni termini contenuti nello stesso scritto e che sono il frutto di decenni di storia dei servizi socio sanitari della nostra Regione e che fino ad oggi ci parevano significativi come : “azione congiunta tra pari – di partnership e fattiva collaborazione – ecc.”. Probabilmente oggi, in un momento di così grande difficoltà il nostro ruolo non è più tale e probabilmente farcene una ragione, perché giustamente vengono prima 68 ospedali e 54.000 dipendenti (molti oggi eroici) delle ULSS. Mi creda mai abbiamo voluto venire prima di chi salva la vita di migliaia di persone anche giovani, anzi siamo ben consapevoli del lavoro eroico dei fratelli che lavorano negli ospedali così siamo che consapevoli che siamo come nella “medicina di guerra” con ciò che questo comporta, e lei ben comprende a cosa mi riferisco. Da ultimo un accenno al tema delle mascherine FPP2, mascherine chirurgiche, camici, ecc., di cui saremmo responsabili non avendo riempito i nostri magazzini. Noi ci eravamo fidati di quanto ben scritto nell’ultimo comma dell’art.11, anche perché se qualcuno ci avesse detto per tempo “arrangiatevi” sicuramente – a costo di andare a piedi in qualche paese dell’oriente – ci saremmo andati da subito. Vede Presidente in queste settimane abbiamo vissuto con l’incubo di ricevere la prima telefonata con sull’ esito del primo tampone con la stessa speranza che ognuno di noi potrebbe sperare per ognuno dei nostri genitori consapevoli degli effetti avendo piena coscienz del dramma dei fratelli della Lombardia dove – come lo definisce Lei il mostro – il giorno in cui avesse varcato le nostre porte il dramma sarebbe stato grande. In questo contesto abbiamo cercato di gestire l’ansia di figli e nipoti e non meno di chi lavora, anche se non siamo riusciti a far passare il concetto che non sono i VECCHI il pericolo di contagio ma siamo noi che ci lavoriamo il reale pericolo. Prova ne è che oggi nessun disoccupato verrebbe mai a lavorare in una struttura di VECCHI CONTAGIATI. Mi fermo qui perché la retorica rischierebbe di avere il soppravento ma oggi – mi creda – il messaggio che hanno colto molti di noi, ma quanto peggio i familiari dei nostri ospiti e ancor peggio il nostro personale è quello di essere abbandonati al nostro destino. Spero sinceramente che la sua capacità cominicativa possa in una prossima occasione avere effetti diversi, ma a prescindere da questo aspetto stia certo che se anche “le case di riposo non sono a gestione regionale” e anche senza camici, FFP2, tamponi o altro, faremo come se ognuno dei nostri VECCHI OSPITI fosse il nostro ultimo papà o mamma e speriamo che la storia ne porti ricordo. Cordialmente. Roberto Volpe
IL DOCUMENTO COMPLETO
LE DICHIARAZIONI DI ZAIA SULLE CASE DI RIPOSO