AGORDOIn tempi in cui non circolano nemmeno i pullman della Dolomitibus come l’utente vorrebbe (a proposito a quando il rimborso degli abbonamenti non usufruiti?), in tempi in cui le strade sono a pezzi e le gallerie soffrono le infiltrazioni d’acqua, in tempi in cui la strade franano sotto gli effetti di Vaia e uomini e mezzi si danno da fare per costruire argini e protezioni, in tempi in cui non si salvano nemmeno le strade che potrebbero servire nelle emergenze (Listolade-Cencenighe, interrotta da due anni piuttosto che la ex 203 agordina al Torner che sta franando nel Cordevole), in tempi in cui c’è chi si accapiglia per un percorso del treno in Cadore o per l’Agordino… in questi tempi c’è chi ora dal cassetto dei progetti futuribili fa uscire l’idea della monorotaia. Sistema valido in ambito urbano, la sopraelevazione permette di evitare la viabilità esistente e ha una buona capacità trasportistica nelle piccole distanze. Per trasportare 400 persone ci vogliono (se prendiamo in esame il Marconi Express) 10 vagoni, quando un solo treno di quelli nuovi a disposizione della Regione Veneto (dal prossimo anno anche nel bellunese) ne porta molti di più e più velocemente (foto). Inoltrel la monorotaia non porta legname/merci varie, ha un biglietto tutto suo e necessita cambiare mezzo a Belluno per andare in pianura. Chi propone l’idea ammette di voler accollarsi l’intero investimento ma se va male chi paga? Il piano è stato presentato attraverso l’architetto Fernando De Simone da un’azienda svizzera che sta realizzando il People Mover di Bologna.
A proposito di Marconi Express sono interessanti le notizie rese note dalla pagina wikipedia.
Il costo dell’opera previsto è di 96 milioni di euro, a cui bisogna aggiungere 33 milioni di euro per oneri accessori
Il Marconi Express, conosciuto anche come people mover di Bologna, è il sistema di trasporto pubblico ettometrico di tipo people mover che collegherà l’aeroporto “Gugliemo Marconi” con la stazione di Bologna Centrale, con una fermata intermedia al polo universitario del Lazzaretto. L’inaugurazione del servizio, dapprima annunciata per il mese di giugno 2019 e poi nuovamente per il 7 marzo 2020, è soggetta a ritardi e rinvii ed avverrà in data attualmente indefinita (la Repubblica, 21 febbraio 2020). Nel 2015 la Corte dei Conti ha aperto un’inchiesta contabile ipotizzando un irregolare mutamento delle condizioni dell’appalto di gara, il quale inizialmente prevedeva la realizzazione dell’infrastruttura solo tramite finanza di progetto, con oneri di costruzione e successiva gestione (con relativo rischio d’impresa) a carico di soli soggetti privati. Tuttavia, dopo l’aggiudicazione dell’appalto di costruzione avvenuta nel 2009, il consorzio CCC fondò nel 2010 una società a capitale misto (di cui è titolare al 75%, mentre il restante 25% è di proprietà pubblica), alla quale è stata poi delegata la costruzione e gestione dell’infrastruttura (ANSA, 24 febbraio 2016). Oltre al procedimento contabile, la Procura della Repubblica di Bologna ha avviato due indagini penali: nel primo procedimento sono stati ipotizzati la turbativa d’asta e abuso d’ufficio da parte di alcuni funzionari pubblici coinvolti nella procedura di affidamento ( Corriere di Bologna, 26 febbraio 2015); nella seconda inchiesta si è indagato per favoreggiamento ed abuso d’ufficio. La giunta comunale è stata assolta in tutti i procedimenti, sia quello penale che quello presso la Corte dei Conti.(Sassuolo2000, 13 marzo 2018.).
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