di Renato Bona
Nell’aprile di vent’anni fa, il comune di Limana guidato dal sindaco Elvi Sommacal dava alle stampe con la preziosa collaborazione della Biblioteca civica (tipografia Germano Sommavilla Belluno) una pubblicazione di 80 pagine intitolata “Cossì son cresesti” un viaggio nella storia limanese del 1900 attraverso i calendari storici pubblicati tra il 1994 ed il 1998. Nelle intenzioni, il libro, articolato in cinque capitoli: “’na olta tei camp”, “co la valisa te le man”, “sui banchi ded scola”, “Cossì se se godea” e “co’ se ‘ndea in Rogazhion”, secondo il sindaco Sommacal “Può essere, in particolare per i giovani, un’occasione per avvicinarsi ad una cultura ancora viva tra la nostra gente e un aiuto per affrontare con serenità il futuro. Ancora maggiore quindi il nostro grazie a tutti coloro che si sono impegnati per dare a Limana questa pubblicazione alla quale auguro di riscuotere il successo che merita”. Il capitolo “’na olta tei camp” dal calendario 1994 sull’agricoltura e mondo rurale, propone la rubrica per ogni mese “Barba Guerin me conta” , poi i proverbi, le piante, la coltivazione, la ricetta (per i “patugoi” di polenta, i crostoli, il coniglio in umido, l’agnello al forno, “pasta e fasòi”, il “risotto coi briscàndoi”, la “tosela e fiori di zucca”, polenta e baccalà, “polenta e osei”,gnocchi di zucca, capriolo in salmì, “luganega col scot”) e una serie di dati statistici: le giornate di lavoro del 1990 raffrontate con quelle del 1982; la tipologia di aziende per conduzione e superficie totale; le aziende con macchinari; le aziende ed ettari con coltivazioni a fruttiferi; le aziende per superficie aziendale in ettari,: quelle a cereali; la superficie aziendale in ettari secondo l’utilizzo; aziende e ettari con coltivazioni ortive, quelle con coltivazioni foraggere avvicendate, con coltivazioni a vite, con bestiame, il numero dei capi di bestiame. Il capitolo si conclude segnalando la trasformazione di “Limana da paese agricolo a industrializzato” rimarcando che, anche grazie ai benefici della legge speciale per il Vajont dopo la sciagura del 9 ottobre 1963,”Limana può oggi contare su 2200 poti di lavoro che per un comune di 4300 abitanti rappresentano decisamente un buon risultato ed una garanzia per il futuro . Il capitolo “co la valisa te le man” esamina, dal calendario del 1995, la realtà dell’emigrazione, che ha toccato: Argentina, Stati Uniti, Messico, Svizzera, Venezuela, Nigeria, Brasile, Francia, ma anche Sabaudia-Lazio, Arborea-Sardegna, Milano, Torino, Padova, Trento (immancabile il ricordo di Angelina Zampieri, assassinata dall’ex datore di lavoro) e quindi: Turchia, Plostina-Slavonia, Germania, Croazia, Serbia, Romania, Belgio, Moldavia, Australia. Il capitolo “sui banchi de scola” si occupa, dal calendario del 1996, di scuola e istruzione con la stria delle scuole elementari di Col del Bech, delle elementari vecchie di Navasa, del vecchio asilo e delle elementari di Dussoi, delle elementari di Refos, di quelle di Triches, della scuola di montagna di Valmorel, di quella rurale di Ceresera, delle elementari nuove di Col del Sole, della materna non stataLe “S. Maria Assunta”, delle elementari nuove ora scuola materna di Navasa, delle medie nuove “D. Buzzati”, delle nuove “G. Cibien”, per concludere con “Il sistema di valutazione degli alunni nel corso degli anni”. Il capitolo “Cossì se se godea…” compie un “viaggio fra sport e tempo libero” col calendario 1997 parlando di sci e sport invernali, calcio, ciclismo, bocce, pesca, automobilismo, motociclismo, mountain bike, tiro con l’arco, pallavolo, e richiamando i giochi di allora: oh che bel castello, un, due, tre… stella, rolo, palla prigioniera, bandiera, scondakuk (nascondino), strega comanda colore, guardie e ladri, ciaparse, mosca cieca, i “quatro cantoi”, girotondo, salto co la corda, gioco del “tuto”, caregheta d’oro, mussa trussa, “schin”, madama Dorè, sasset, “alin alin cavalin”. Il capitolo “co’ se ‘ndea in Rogazhion…” si occupa di fede e religiosità richiamandosi al calendario del 1998: tradizioni religiose per l’Epifania, acquasantiere, Madonna Pellegrina, festa di San Valentino,Quaresima del 1922, Via Crucis di Madonna Parè, Settimana santa e Pasqua, vocazioni sacerdotali limanesi nel 1990, vocazioni femminili dello stesso anno, l’Ascensione, la recita del Rosario, la benedizione delle case, Corpus Domini, le Rogazioni, San Pietro, Prima Comunione e Cresima, i Parroci di Limana, i cappellani dal 1933 al 1989, festa dell’Assunta, Raccolta delle uova, matrimonio, missioni pastorali, sepoltura dei defunti, feste dei patroni frazionali, i Santi e i morti, San Martino, Avvento e Natale, il Battesimo, e non trascura l’elenco delle chiese scomparse: San Nicola di Mane, S. Andrea di Dussoi, S. Silvestro di Dussoi, S. Giorgio di Cesa, S. Lazzaro (o s. Trinità) del Col di Navasa, S. Mamante de busche sopra Navasa, S. Paolo da Rot, B.V. del Carmine (o S. Atonio da Padova) di Giaon, S. Pietro in Tuba, B.V. di Praloran. NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “cossì son cresesti”): lavori agricoli senza distinzione di sesso; emigranti limanesi in Westfalia, Germania, nel 1908; 1952: a “scuola” di balie; elementari di Col del Bech negli anni 40 col maestro Aldo Aimè; la terza di Refos negli anni 50, insegnante G. Cibien; il Limana calcio del 1963-64; si gioca a girotondo nel vecchio asilo di Dussoi; Processione dell’Assunta del 1965; prima comunione al Corpus Domini del 1954.