di Mirko Mezzacasa
BELLUNO Un compito difficile, importante e che permette di raggiungere l’obbiettivo prefisso. Tempestività, calma, preparazione, cioè alta professionalità, sono alla base del risultato. Già era successo in provincia, su un ponte di tipo tibetano di una strada forestale che unisce i due lati di un canalone profondo più di 80 metri. Allora, ad inizio ottobre 2021, alle otto del mattino, i Carabinieri della Compagnia di Cortina d’Ampezzo raggiunsero il posto e la carabiniera Martina Pigliapoco della stazione San Vito di Cadore, dopo momenti drammatici con una donna davanti gambe a penzoloni, concluse la mattinata con una gioia immensa, indescrivibile per avergli salvato la vita. Per questo il Presidente Sergio Mattarella, motu proprio, gli aveva conferito l’onorificenza per il gesto eroico e l’impegno profuso nel dissuadere una donna, madre di tre figli, dal suo proposito. Un’azione, portata a termine con grande determinazione, che ha letteralmente cambiato una triste vicenda pronta a sfociare in drammatico epilogo. Questa notte alle tre, la storia si è ripetuta sul ponte pedonale di Santa Caterina di Auronzo dove una donna sedeva sopra una barra di ferro sotto la passerella, appesa per le braccia. I Carabinieri di Cortina sono stati allertati dai famigliari. Il comandante della stazione di Auronzo Francesco Evangelisti, dopo aver messo in sicurezza la zona con l’aiuto dei vigili del fuoco, ha iniziato un lungo dialogo con la donna, seguendo le indicazioni telefoniche del militare negoziatore del nucleo investigativo di Belluno, frattanto in viaggio dal capoluogo sede del Comando dei Carabinieri, verso Santa Caterina di Auronzo. Il lungo dialogo con il comandante prima e il militare negoziatore poi, con le provate tecniche persuasive, ha permesso di prendere tempo e completare l’apparato di sicurezza. I vigili del fuoco si sono organizzati con i sommozzatori e quanto necessario per un eventuale recupero. Quando la donna, sfinita dalla stanchezza, si è lasciata cadere in acqua è stata subito recuperata dai due luogotenenti, i comandanti delle stazioni di Pieve e Vigo di Cadore, appostati sul ciglio del lago con corda e salvagente, sommozzatori e gommone dei vigili del fuoco hanno completato l’operazione. Particolare non di poco conto, era in corso un forte temporale. La donna, 52 anni, è stata poi trasportata all’ospedale di Belluno per accertamenti anche per le ferite causate dal salto di circa sette metri a 20 dalla riva.