TAIBON Eccome se il precedente insegna. Il rierimento è l’incendio dell’altro giorno a Presenaio in Cadore. Le fiamme sono state circoscritte e spente prima che bruciasse una montagna grazie al sapiente intervento di volontari e addetti ai lavori dei servizi regionali. Ma una cosa non è sfuggita, tre parole: “strada taglia fuoco”. Scrivevamo ieri che “Le squadre dei pompieri nel pomeriggio sono arrivate da Santo Stefano di Cadore e da Pieve con due automezzi sono riuscite a creare una pista taglia fuoco arrestandolo l’avanzamento delle fiamme, rese particolarmente insidiose dal vento”. Questa è la lezione a chi abita a Taibon ha preso appunti. Perché se una strada taglia fuoco ci fosse stata a fine ottobre del 2018 (nei giorni e nelle notti che hanno preceduto la tempesta Vaia) gli abitanti delle frazioni di Peden, Coi, Villanova, Forno Val e La Merla avrebbero dormito sonni tranquilli, al contrario sono stati costretti con l’ansia a guardare su verso il bosco perché le fiamme d’abbassavano minuto dopo minuto, mentre il fumo riempiva il cielo della Regione, fino a Venezia. Bruciò il bosco delle Pale di San Lucano fino in alto, Vigili del Fuoco e volontari evitarono il peggio fermando il fuoco a braccia, a San Lucano le fiamme hanno minacciato sia la chiesa che la casa parrocchiale tanto cara al parroco Don Mario Zanon. Ci fosse stata una strada taglia fuoco avrebbe probabilmente aiutato i pompieri nel loro lavoro. Ci fosse oggi, garantirebbe sicurezza in un paese che spesso ha fatto i conti con le fiamme in valle di San Lucano. E se ci fosse faciliterebbe il recupero degli schianti, ad oggi dopo 15 mesi sul fianco delle Pale di San Lucano, ben visibile da chi percorre la regionale 203 Agordina in uscita dalla tangenziale, le piante sono ancora tutte tristemente a terra, sotto la minaccia del bostrico e del fuoco perché, in caso di incendio sarebbe ottimo combustibile. In paese c’è chi ha raccolto firme, ma per ora non ci sono risposte in proposito.
DAL NOTIZIARIO DEL 12 NOVEMBRE 2019
TAIBON Un paese la chiede anche attraverso una petizione, una strada tagliafuoco sopra l’abitato di Peden, Villanova e Fornoval, un costone messo a dura prova dal fuoco che ha minacciato anche le abitazioni nella zona più a nord. “Quell’incendio abbiamo dovuto dimenticarlo per l’arrivo di Vaia, ma lì il problema è evidente, dalla necessità di togliere gli alberi al dissesto idrogeologico”. Per questo il sindaco lo ha messo nella lista delle priorità. Per le strade silvopastorali stanziato più di 1 milione di euro spesi per la strade danneggiate. La strada taglia fuoco è vincolata ad eventuali nuove risorse, per un intervento di questo tipo l’avanzo di amministrazione è poca cosa.
IL SINDACO DI TAIBON SILVIA TORMEN (archivio 12 novembre 2019)