Jacopo De Pasquale sintetizza mirabilmente a nostro avviso, la storia della chiesa di San Leonardo di Casamazzagno nel comune bellunese di Comelico Superiore quando sul sito diocesano chiesabellunofeltre scrive: “Quasi sospesa su un costone coperto di verde, con il suo caratteristico campanile, la chiesetta non è soltanto un luogo di interesse artistico, con un felice inserimento nel paesaggio, ma un silente testimone della vita e della spiritualità di un’intera comunità, che ha ravvisato in essa un riferimento fondamentale, al quale tornare nei momenti di sconforto… Ha accompagnato l’esistenza della gente del luogo, simbolo di fede, ma anche di resistenza alle asperità della vita in montagna che, al di là dell’immagine patinata e di maniera, è sempre più ardua, con servizi sempre più inadeguati, giovani sempre più lontani. E, soprattutto, minata da una inveterata negligenza verso chi, eroicamente, decide di rimanere”.
Perché ci occupiamo della chiesa di Casamazzagno? E’ presto detto, sempre con De Pasquale, perché: “Testimonianza del valore emblematico di san Leonardo è il grande successo della raccolta-voti ‘I luoghi del cuore’, indetta ogni due anni dal Fai (Fondo Ambiente Italiano). Questa campagna ha lo scopo di far conoscere le bellezze del nostro territorio, ma anche di mettere l’accento su alcuni siti di interesse artistico o naturalistico spesso dimenticati dai più”. Aggiungiamo che la campagna quest’anno prevede una classifica speciale per i luoghi oltre i 600 metri di quota, per poter illustrare la bellezza e al tempo stesso la difficoltà del vivere in montagna. Ed un dato certamente significativo è rappresentato dal successo che – prescindendo dai disagi e dalle ansie conseguenza della pandemia Covid 19 – nell’arco di pochi mesi sono stati registrati online 800 voti che rappresentano un segnale forte dell’interesse che circonda questa chiesa.
Ed ecco spiegato perché in Comelico si è registrato un movimento di condivisione spontaneo, che vede impegnati con la Chiesa, le istituzioni, varie attività commerciali e diversi cittadini che si propongono l’obiettivo di superare quota 2.000 voti, per poter essere inseriti fra i luoghi del cuore ammessi a partecipare ad un bando di finanziamento per progetti di valorizzazione e restauro. Sì, perché – bisogna dirlo – per la Parrocchia si aprirebbe la possibilità di portare avanti alcuni interventi strutturali all’edificio sacro, ritenuti indifferibili.
Il “contributo” su Internet di Jacopo De Pasquale si conclude con un appello che si spera possa essere largamente condiviso (ecco come votare: scrivi sulla finestra di ricerca di google “luoghi del cuore”; entra sul sito https://www.fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore/; scrivi sulla barra di ricerca “chiesa di san Leonardo a Casamazzagno”; trova la foto della chiesa; clicca su “vota con un click”; fai il login con il tuo account facebook o crea un account con una mail e una password; ecco fatto…. hai votato! Condividi su whatsapp o facebook la campagna per san Leonardo!): “Non esitiamo e insieme aiutiamo San Leonardo a continuare a vegliare sul Comelico e su tutta la nostra montagna bellunese”.
La chiesetta di San Leonardo è opera di Niccolò Ruopel che la costruì” tra il 1545 ed il 1548, campanile compreso. Il sito fondoambiente.it spiega: “…è un importante monumento che rappresenta la memoria storica delle genti di Casamazzagno… consacrata il 2 luglio 1548, venne costruita nel 1545 dal carnico Nicolò Ruopel del Canale di San Canziano, in sostituzione di un antico ‘altariolo’ che già esisteva nel 1518. In occasione della ricorrenza dei 400 anni dalla sua consacrazione negli appunti di don Francesco Zanderigo Rosolo si legge “Così sul dorso sporgentesi alle brezze della Val Digon e Val Padola, in faccia ai Longiarin, all’Aiarnola, alla fuga di vette del Tudaio, alle Terze, signoreggiantesi, sulla valle come piccolo maniero, sorse la chiesa di San Leonardo. Veramente non potevano scegliere luogo più suggestivo! Era il punto centrale rispetto alle abitudini sparse allora sui due versanti; più ancora rispondeva ad un squisito senso estetico e liturgico: non addossata o dispersa tra le case, ma così sospesa tra cielo e terra, ‘Domus Domini in vertice montium’… Una chiesa, questa di San Leonardo, che è sopravvissuta all’ingiuria del tempo e che ha conservato la sua dignità e bellezza nonostante i tanti e non sempre felici interventi di restauro e di ampliamento che si sono succeduti nel tempo”. E ricorda: “ La realizzazione nel 1774 delle due cappelle laterali nelle quali vennero collocati i due altari preesistenti, che furono poi trasferiti nella nuova chiesa ultimata nel 1870. La costruzione delle due cappelle, oltre a modificare la originaria struttura architettonica, ha comportato la distruzione di parte dei fregi interni e dei contrafforti esterni… Una chiesa che ha corso il rischio di essere demolita per lasciare il posto al cimitero: davvero provvidenziale e lodevole l’iniziativa della Fabbriceria che grazie al concorso di molti abitanti riuscì a raccogliere i fondi necessari per la sua ricostruzione…”.
Infine il sito infodolomiti.it: “…si erge una chiesetta in stile tardo-gotico dedicata a San Leonardo, costruita per opera di Nicolò Ruopèl, realizzatore anche delle chiese di Sant’Antonio Abate di Candide e di Santa Caterina di Auronzo. E’ stata consacrata nel 1548 e il suo penultimo restauro risale al 1897. La struttura attuale si differenzia da quella originaria per due cappelle laterali che sono state aggiunte al complesso nel XVIII secolo. La chiesa si compone di un’unica navata suddivisa in tre campate, di un’abside pentagonale e di un campanile a base quadrata con tetto a piramide e cella campanaria a quattro monofore. La facciata presenta un motivo ad arco a tutto sesto che incornicia il portale ligneo e si ripete anche nella decorazione della porta d’ingresso costituita da archetti intrecciati. Anche all’interno l’elemento dell’arco costituisce dinamismo e regola gli spazi della navata: archi delimitati da paraste in tufo scandiscono gli spazi delle cappelle mentre un arco trionfale introduce al coro”. Quanto alle opere d’arte precisa che “Nel 1897, in occasione del penultimo restauro, l’altar maggiore è stato arricchito da una tela raffigurante la Madonna di Lourdes, mentre l’altare laterale è stato dotato di un dipinto di Gesù agonizzante nell’orto degli ulivi, entrambi di artista ignoto”.
NELLE FOTO (sito chiesabellunofeltre, Andrea Zambelli, Stock Photo): panoramica di Casamazzagno e, in alto, la chiesa di San Leonardo; primo piano di chiesa e campanile; interni; così San Leonardo vecchia.