Settecentoventotto anni fa, il 7 novembre 1291, ci fu a Belluno la solenne e pubblica fondazione del Convento di San Pietro e, conseguentemente, l’introduzione ufficiale dei Frati Francescani che da tempo, peraltro, operavano in ambito diocesano. Secondo il sito: dati.san.beniculturali.it “La venuta dei Francescani a Belluno sembra risalire alla fine del XIII secolo. La chiesa e il convento vennero eretti nel 1326 e ampliati nel corso del XV secolo. La chiesa venne interamente ricostruita nel 1750”. Si spiega quindi che “La comunità era composta di una decina di frati, ad uno dei quali venne sempre affidato dal Senato veneto il compito di Inquisitore. I frati si occupavano della predicazione anche nelle zone esterne alla città. Il convento aveva un maestro di cappella ed un organista, oltre ad una importante biblioteca. Nel corso del XVIII secolo poté prosperare grazie alle rendite dei soppressi conventi di Feltre, Serravalle e Polcenigo, devolute nel 1768”. Tuttavia “Con la soppressione napoleonica del 1806 i frati vennero concentrati nel convento del Santo a Padova dove venne portato anche parte dell’archivio. Nel 1810 il convento venne trasformato in Liceo del Dipartimento della Piave, quindi nel 1834 in Seminario Gregoriano con annesso Ginnasio Liceo, dal 1866 aperto al pubblico”. A sua volta il sito archivio.comune.belluno.it spiega che: “Sorto originariamente quale convento francescano, per una comunità religiosa che è documentata a Belluno già nel XIII secolo, il complesso venne riedificato in ampliamento dell’annessa chiesa di San Pietro, eretta nel 1326 e completamente ricostruita nel 1750”. Aggiungendo: “All’interno testimoniano l’evoluzione architettonica del complesso i due grandi chiostri: il cosiddetto chiostro gotico (sec. XV) arricchito sulla parete sud dai busti dei religiosi di maggiore levatura usciti dalla famiglia francescana bellunese, mentre la pavimentazione è formata dalle arche sepolcrali settecentesche delle famiglie cittadine dell’epoca; altrettanto interessante il chiostro rinascimentale (sec. XVI) con pozzo centrale del 1730 eretto al di sopra di una cisterna alimentata, tra l’altro, con la raccolta delle acque piovane. Soppresso il convento con le requisizioni napoleoniche del 1807, l’edificio ospitò il Liceo dipartimentale nel 1810 e dal 1834 il nuovo Seminario, che il bellunese papa Gregorio XVI volle intitolato a San Gregorio Magno. Il complesso venne ristrutturato nel 1952, anno di realizzazione della nuova facciata, disegnata dall’architetto bellunese Alberto Alpago-Novello”. E conclude: “Il Seminario ospita oggi un Ginnasio-Liceo intitolato al vescovo Alvise Lollino e le biblioteche gregoriana e lolliniana, quest’ultima particolarmente ricca di preziosi codici antichi”. Quanto alla chiesa di San Pietro il sito del Comune annota: “Edificata a tre navate dai Francescani nel 1326, qualche anno dopo il loro primo arrivo a Belluno, fu demolita a partire dagli anni ’30 del XVIII secolo e completamente ricostruita nel 1750, a causa dei danni subiti nel terremoto del 1709, su progetto del frate minore Ludovico Pagani, arretrando la facciata che infatti ha lasciato visibile, in alto a destra del sagrato, uno degli archi gotici originariamente interni all’antica costruzione. In tale occasione venne completamente rifatta anche la cella campanaria del campanile, più volte danneggiato nei secoli precedenti da fulmini e movimenti sismici: l’attuale configurazione è quella realizzata nel 1882 dopo i danni subiti nel terremoto del 1873. Della costruzione trecentesca rimane la cosiddetta ‘cappella gotica’ ora inglobata all’interno del contiguo Seminario Gregoriano, che sovrastava originariamente la navata di destra”. Per quanto concerne le opere d’arte spiega che: “All’interno conserva opere di Sebastiano Ricci (la pala dell’altare maggiore e gli affreschi della cappella Fulcis), quattro grandi tele di Andrea Meldolla detto lo Schiavone (Zara 1501 – Venezia 1563), che originariamente formavano le ante dell’organo, e due pale lignee scolpite da Andrea Brustolon (Belluno 1662-1732), provenienti dalla chiesa dei Gesuiti, dopo la soppressione dell’ordine nel 1773 e le successive requisizioni napoleoniche”. Aveva detto la sua sul convento di San Pietro anche lo scomparso storico agordino prof. don Ferdinando Tamis nell’articolo “Il Convento di S. Pietro” per la Rassegna economica della Camera di commercio, industria, artigianato ed agricoltura di Belluno numero 6 dell’anno XVIII del novembre-dicembre 1969. In sintesi lo ha poi richiamato nel libretto “I nostri santi” che ha pubblicato nel 1991: “Il 7 novembre 1291, alla presenza del vescovo Giacomo Casale dei Frati minori e dei 70 membri del consiglio cittadino, si ha la fondazione, in forma pubblica e solenne, del convento di San Pietro a Belluno, e quindi della introduzione pubblica e ufficiale in città e diocesi dei Francescani della provincia veneta di sant’Antonio, che già da tempo vi esercitavano un’azione pastorale. Il convento per la città e diocesi fu non solo un centro di vita religiosa, ma anche di studi umanistici”. Ed eccoci al sito Webdolomiti.net che scrive fra l’altro: “Fin dal 1232 è accertata la presenza in città dei frati francescani, che verso la fine del secolo (1282), abbisognando di una dimora stabile e dignitosa, cominciano la costruzione del convento e di una chiesa dedicata a San Pietro. Sappiamo, da un atto notarile del 5 agosto del 1289, che vennero concesse dal Comune di Belluno ai ‘Frati Pace Giacomo dell’Ordine dei Minori… Lire Trecento per la costruzione della nuova Chiesa, la riedificazione delle abitazioni di una cisterna’ e che il Comune di Belluno s’impegnava a finanziare i lavori di costruzione versando ai frati una somma fissa di denaro ‘annuatim ad novem annos’ (per nove anni). La chiesa, come è documentato da un’iscrizione all’interno dell’attuale Cappella Fulcis, fu terminata nel 1326, dopo più di quarant’anni di lavori, svoltisi in concomitanza con il Giubileo del 1300 indetto da Bonifacio VIII. Così recita la scritta in latino in caratteri gotici: ‘-1326 Questa chiesa fu consacrata la prima domenica del mese di Agosto’. Da ciò si presuppone che anche questa cappella, come gli altri elementi architettonici che saranno successivamente descritti, facesse parte della chiesa medioevale…”. E concludiamo citando un altro storico bellunese, Giuseppe Fontana che nel suo libro “La provincia di Belluno” edito dalla “Panfilo Castaldi” di Feltre nel settembre del 1960, nel capitolo dedicato ai Santuari e Conventi scrive: “I Frati Minori di San Francesco ebbero a Belluno il loro primo convento nell’edificio attualmente occupato dal Seminario Gregoriano. Lasciarono la città per varie vicissitudini e rimasero assenti per lunghi anni. Ritornarono nel 1936 per il munifico aiuto concesso loro da Federico Morassutti. Assieme al nuovo convento sorse, per i Cappuccini, anche la bella Chiesa-Ossario ove sono raccolte le ceneri di molti militari caduti nella prima guerra mondiale”. Una targa che il Rotary club di Belluno ha apposto sulla facciata del Seminario (così come in numerosi altri edifici, non solo sacri, di valore storico) ricorda a proposito del “Gregoriano”: “Convento francescano, eretto nel XII secolo. Il campanile è stato riedificato nel 1882 dopo i danni subiti nel terremoto del 1873. All’interno due chiostri (sec. XV e XVI) con pozzo centrale del 1739. Soppresso il convento nel 1807, l’edificio ospitò il Liceo dipartimentale nel 1810 e dal 1834 il nuovo Seminario, ristrutturato nel 1952 dall’architetto Alberto Alpago-Novello (1889-1995). Nella piazzetta è collocata la fontana della Motta, del 1562.
NELLE FOTO (Renato Bona; Webdolomiti.net): il fronte della busta distribuita ai fedeli in occasione della Giornata diocesana del Seminario con l’invito a “collaborare concretamente alla formazione dei futuri sacerdoti”; una panoramica delle strutture seminariali; il chiostro grande; il chiostro piccolo; interno ed esterni della chiesa di San Pietro a Belluno.