di Renato Bona
“Alleluia”, “Buona notte, angelo mio”, “Campane di Montenevoso”, “Campane di Natale”, “Cimitero di rose”, “Come d’incanto”, “Dalle cime del Cadore”, “E mi la donna mora”, “Il tuo cantico”, “Irmina bella”, “I tre alpin”, “La stella oriental”, “La valle dell’amore”, “L’invito dei monti”, “Loda il Signore”, “Lontano andrò”, “Nina nana al saroio”, “Ninna nanna dal ciel”, “Piccola Betlemme”, “Preghiera”, “Quando spunta il sole”, “Sane Sane”, “Somiglia a te”, “Sposi ‘d maggiu”, “Stasera canto”, “Sui monti di Visdende”, “Sui nostri monti”, “Sul ponte di Perati”, “Ti ricordi la sera dei baci”, “Verde valle”. Quelli che precedono sono i titoli delle trenta composizioni per coro a voci virili, composte, ricostruite, elaborate ed armonizzate da Luciano Casanova Fuga, che compaiono nel libro “L’invito dei monti”, edito da Casa musicale Eco, di Monza (in copertina: “Dolomiti (Antiche presenze) 1995 di Luigi Regianini), per i trent’anni del Coro Comelico di Santo Stefano di Cadore in provincia di Belluno. La pubblicazione, con testi di Livio Olivotto (che del coro è anche presentatore) e servizi fotografici di “Foto Danieli”, è impreziosita dalla riproduzione dei brani musicali e dalle splendide immagini che li illustrano, opera dei pittori Luigi Regianini ed Alberto Rustichelli. Nato nel 1966 e diretto da don Renzo Marinello fino al momento del suo trasferimento a Longarone, il complesso corale è passato fin dal 1979 alla direzione di Luciano Casanova Fuga il quale, nell’indirizzo di saluto intitolato “Il mio impegno per il Coro Comelico” ricorda fra l’altro che: “Su testi di autori comelicesi ho composto ‘Preghiera’ (Alberto De Bettin, ‘Sposi ‘d maggiu’ (Candidco De Martin), e ‘Nina nana al saroio’ (Lucio Eicher Clere)” e quindi rivolge una particolare dedica ai coristi scomparsi “presente ne ‘Il tuo cantico’ dove ho immaginato che il Signore abbia unito al coro celeste anche le voci di Celestino, Cesare, Dino e Silvio” e conclude: “Ringrazio i componenti del Coro Comelico, i soci fondatori, i familiari ed amici e tutti quelli che amano il Coro. Soprattutto i coristi che sopportano i miei umori e che credono in me, spronandomi ad andare avanti nella strada intrapresa. Con l’augurio che questi canti non siano solo il patrimonio del Coro Comelico, ma che vengano cantati ed ascoltati anche al di fuori della nostra terra”. Il Coro Comelico di Santo Stefano di Cadore (Provincia di Belluno) – traiamo da Facebook – “…nacque nel 1966; dapprima il repertorio si basò sui famosi canti popolari del coro della SAT di Trento. Con il nuovo direttore il Coro, oltre ad eseguire il repertorio tradizionale legato a i canti popolari di montagna, ha iniziato un lavoro di ricerca e riscoperta dei canti tipici della cultura locale. Ai canti di ricerca si affiancano man mano canti composti, sia in testo che in musica, da Luciano Casanova Fuga, su tematiche locali dell’area dolomitica comeliana e cadorina. Particolari riferimenti vengono dedicati alla Val Visdende, ai monti Palombino, Popera, Peralba, Cima Vallona, alle vette di confine del vicino Tirolo. Gli ‘jodler’ ed altre forme briose hanno infine consentito al coro di completare il proprio repertorio, riscuotendo consensi a livello locale, nazionale ed estero negli innumerevoli concerti eseguiti”. Ricorda poi che “In occasione del 40. di fondazione, festeggiato nel 2006, il Coro ha prodotto da ultimo il volume “La nostra storia” (con Cd omonimo), nel quale sono raccolti i testi e gli spartiti di ottanta canti per cori a voci maschili e a voci miste, della tradizione cadorina, veneta, italiana e del mondo, composti, elaborati, armonizzati e trascritti da Luciano Casanova Fuga con la collaborazione dei più rinomati autori del Triveneto”. Nel corso della sua storia il “Comelico” ha avuto l’onore di esibirsi davanti al presidente della Repubblica Sandro Pertini (“il più amato dagli italiani – ndr.) E a ben due pontefici: Papa Giovanni Paolo II (nel luglio dell’anno 1993 a Santo Stefano di Cadore) e nel luglio 2007 a Lorenzago di Cadore per un concerto alla presenza di Papa Benedetto XVI. Nel mese di aprile del 2008 è stato protagonista della prima trasferta intercontinentale con una serie di concerti per le comunità venete e italiane residenti a Windsor e Toronto (Canada) e a New York, con il patrocinio della Regione Veneto e della Comunità montana Comelico e Sappada. Nel novembre del 2009, con lo stesso duplice patrocinio ha visitato le famiglie venete di Montevideo in Uruguay e nello Stato di Santa Caterina in Brasile. Nel luglio 2010 è stato invitato in Belgio (Bruxelles e Charleroi) dalla Regione per il convegno dei Giovani rappresentanti delle Famiglie Venete nel mondo. Nell’occasione ha anche cantato “Signore delle Cime” nella sala in memoria dei minatori periti nella tragedia di Marcinelle, alle porte di Charleroi. Nel maggio del 2011 ha celebrato a Santo Stefano di Cadore il 45. anniversario dalla fondazione, con la presentazione della sesta incisione, il Cd “Noi siam partiti” mentre ai primi di giugno dello stesso anno il Coro Comelico si è esibito a Roma nella sede della famiglia dei Veneti nel Lazio ed ha accompagnato una messa nel tempio millenario del Pantheon. Concludiamo con una nota mesta: nel gennaio dello scorso anno, per l’aggravarsi di una lunga malattia, è scomparso Luciano Da Rin che avrebbe compiuto 70 anni in dicembre ed era entrato nel Coro nel 1975. Da circa quarant’anni era presidente del complesso, incarico che – come scriveva Il Corriere delle Alpi dando la notizia della morte – svolgeva con misura, saggezza e umiltà, sempre attento al bene del Coro, sapendo trovare con i coristi le parole giuste per motivare, per unire e talvolta anche per riprendere. Fin dall’ingresso nel Coro, con la sua voce limpidissima di tenore primo, aveva ricoperto il ruolo di solista nel brano più famoso e intenso del repertorio, cantato in tutti i concerti: “Signore delle Cime”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “L’invito dei monti; Corriere delle Alpi): la copertina di “L’invito dei monti”; a Pramarino in Val Visdende, alla chiesetta Madonna delle nevi; il direttore del complesso, Luciano Casanova Fuga; il presentatore Livio Olivotto (sulla destra) col maestro Luciano; lo scomparso presidente Luciano Da Rin; il Coro Comelico a Costalta, coi monti Longerin e san Daniele; concerto nella chiesa di Danta; due lavori di Luigi Regianini; e due di Alberto Rustichelli; 27 agosto 1984, Val Visdende: davanti al Presidente della Repubblica Sandro Pertini il Coro Comelico ha cantato la famosissima “Sul ponte di Perati”, sulla destra l’allora sindaco Dino Bressan; 11 luglio 1993 a Santo Stefano di Cadore con il pontefice Giovanni Paolo II (successore di Albino Luciani “Papa bellunese del sorriso”) e futuro Santo; il Coro Comelico “visto” da Alberto Rustichelli.