In questo articolo cercheremo di scoprire le vicende confinarie che hanno caratterizzato la proprietà della forcella, a tale scopo riportiamo anche la fotografia di una incisione confinaria (cippo) posta proprio sulla forcella e che il compianto “Giuani Bocia” (Guardia Comunale a La Valle Agordina a metà del secolo scorso) identificava come “ Sass dele parole” forse attratto dalla iscrizione Romana del “Tap dele parole” sul Civetta. L’amicizia che legava il “Giuani” al Prof.Angelini aveva forse contribuito a dare questo nome all’iscrizione confinaria e sarebbe bello continuare a chiamarla così, come la chiamava il “Giuani Bocia”. (fonte : “Giova”, figlia del “Giuani Bocia”). Non siamo ancora riusciti a datare l’iscrizione, ma continua la ricerca di un documento collegato ad essa. Il diritto di pascolo sulla forcella fu sempre conteso tra La Valle e Forno di Zoldo, non tanto per la forcella stessa, quanto perché essa era ed è l’unico accesso ai pascoli del Balanzòl o Balanzòle che era il vero motivo del contendere, insieme al diritto di abbeverata alla Fontana di Piae. Quest’ultima, pur essendo pienamente nel territorio di La Valle è ancora gravata da un diritto di abbeverata da parte della malga di Pramper qualora le sorgenti presenti nello Zoldano siano asciutte. Il confine attuale, accettato dai due comuni confinanti nel 1952 passa a circa 60 metri in direzione nord-est dalla Casermetta di Piae, il cippo con l’iscrizione è invece posto a circa 120 metri dalla casermetta sempre in direzione nord-est.
Sarebbe opportuno, qui come sul Duràn, posizionare dei cartelli indicanti il confine preciso, così come erano presenti fino a qualche decennio fa, questo non solo per praticità, ma anche per ricordare al turista ed al valligiano la vastità delle pertinenze del Comune di La Valle e l’impegno profuso nei secoli dai suoi abitanti per garantirsi, attraverso l’uso del territorio, una seppur minima garanzia di sopravvivenza.
Le tappe della lite negli ultimi 150 anni :
1906 I Comuni contestanti accettano un uso promiscuo di pascolo della Forcella Moschesin
20 Gennaio 1907 Il Sindaco di La Valle esasperato dagli sconfinamenti scrive al Prefetto di Belluno per dirimere la lite confinaria.
25 Luglio 1907 La Giunta Provinciale Amministrativa (G.P.A.) decide di incaricare un tecnico per il sopralluogo
7 Settembre 1907 I rappresentanti di Forno di Zoldo dichiarano che utilizzano promiscuamente tal terreno da oltre 40 anni (quindi dal 1867 circa) anche se questo è intestato in Estimo al Comune di La Valle e dichiarano altresì che la lite dura già da più di 20 anni (quindi dal 1887 circa).
24 Novembre 1907 Il Consiglio Comunale di La Valle Agordina autorizza il Sindaco a stare in giudizio contro il Comune di Forno di Zoldo
17 Ottobre 1911 A seguito della sentenza delle Pretura di Agordo si effettua un sopralluogo tra i due Comuni per porre la confinazione
9 Ottobre 1950 Si riapre il contenzioso tra i due Comuni.
18 Gennaio 1951 Il Comune di La Valle produce una mappa confinaria datata 1931 – 1936 controfirmata dalle controparti e con la linea di confine passante sul cippo in fotografia .
31 Maggio 1952 Presso l’ Ufficio Tecnico del Catasto i rappresentanti dei due Comuni si accordano definitivamente sulla linea di confine che arretra di 60 metri circa in direzione La Valle dal cippo sulla forcella aprendo così il transito al bestiame di Forno di Zoldo per il pascolo sui prati delle Balanzole e terminando una lite secolare.