Rimpatriata di ex giovani bellunesi, nel ricordo del “vecio capelàn” don Sergio Manfroi e del sacrestano Isidoro – Adesioni entro domani!”
BELLUNO Torna il raduno di “tosàt e tosàte del Domo”, l’adunanza che viene realizzata ormai da lustri e alla quale sono invitati (con i familiari e-o amici) quanti nel tempo andato hanno avuto modo di gravitare “drio ‘l campanìl” nel piccolo cortile dove fra l’altro i maschietti si cimentavano in interminabile partite a calcio che spesso lasciavano il segno, nel senso che le cadute comportavano inevitabilmente escoriazioni o contusioni alle ginocchia dei malcapitati. Chi scrive queste note ha l’onore di essere stato, con Giampaolo Seno ed Angelo Benedet, il promotore del primo incontro in assoluto, peraltro limitato ai “bòce del Domo”. Dopo la messa, ovviamente nella cattedrale – che all’epoca non era ancora basilica – trasferimento nel ristorante “Al Borgo”: ottima cena, brevi discorsi compreso quello del “tosàt” Mario Neri divenuto sindaco di Belluno, l’affettuoso saluto mancare. Quindi spazio ai ricordi: tanti, piccoli e grandi, belli e brutti… Quell’iniziativa ha lasciato spazio, qualche anno più tardi, al raduno aperto, giustamente comprensivo delle tosàte di allora. E la cosa, grazie alla saggezza e alla creatività femminile, è lievitata, varcando anche i confini provinciali. partecipazione alla messa nella cappella del cimitero monumentale delle vittime del Vajont del 9 ottobre 1963 (celebrerà monsignor Sandro Capraro); seguirà una visita al cimitero; alle 13 pranzo nel ristorante “da Benito”, preparato dalla cooperativa sociale “Mani Intrecciate” che al modico prezzo di 30 euro a persona (come accennato all’incontro possono partecipare anche parenti ed amici di “tosàt e tosàte”) proporrà: risotto di zucca, rosmarino e “Piave oro”; rollatina di zucchine e porcini; reale di vitello al forno con erbe aromatiche; contorni a base di patate sabbiose e verdura cotta e per finire: panna cotta ai frutti di bosco e torta alla frutta. Le adesioni vanno perfezionate entro giovedì 26, cioè domani, telefonando a Pia allo 0437-26983 cellulare 329-9729740 oppure ad Adriano allo 0437-940940 cellulare 338-9366460.
NELLE FOTO (Zanfron, Renato Bona, Perdipiave): il primo raduno di soli “tosàt” al Borgo: da sinistra si riconoscono Renato Bona, don Sergio Manfroi, Isidoro Dalla Piazza ed il figlio Renato, Adolfo “Dodo” Crespan, Mario Battocchio, Giuseppe Tormen, Gino Zornitta, Bruno Pontil, Gianpaolo Seno; il logo della manifestazione col Campanile e sullo sfondo la Gusela; il campanile di Juvara; uno scorcio del sagrato del Duomo con la “porta” per le partite di calcio; il cimitero monumentale di Longarone; la grande sequoia che risale alla seconda metà del 1800 ed è giunta nel Bellunese dall’America nel 1800; è ritenuta il simbolo di Longarone in quanto rimasta indenne dopo i disastri della Grande Guerra e la sciagura del Vajont.