Le notizie, la radio, gli esperti, le opinioni e tutto il resto…Stamane ho discusso un po’ col Mezza, per due righe che non trovavo consone a una notizia. Abbiamo parlato un po’ e si è formata nella mia testa una riflessione più ampia che mi sento di buttare giù di pancia come uso fare io. Spesso mi trovo “tra” chi da la notizia e chi la riceve, ovvero vedo e so cosa è un comunicato stampa, vedo e so come si cerca di verificare una notizia, vedo e so che le persone coinvolte a volte parlano a volte no. Vedo poi chi le riceve con il suo carico di opinioni (lecite) e commenti a volte imbarazzanti. Le notizie non sono facili da dare sono composte da “cose” che arrivano “confezionate” in parte per cui per quanto imparziali contengono sempre una linea di pensiero pare ovvio no? E invece no, a volte non lo è perché chi riceve la notizia e la pensa in modo diverso, accusa chi la notizia la da (la da, la veicola, non è PARTE dei fatti) di essere tendenzioso o parziale. Poco conta ribadire che se si ha una idea contraria c’è spazio per tutti, vale più la polemica che la voglia o il coraggio di esporsi per esprimere opinioni diverse (non due righe di commento ilare o maleducato o offensivo) OPINIONI DIVERSE circostanziate, responsabili, composte. Piace soprattutto sui social questo sottobosco di critiche, commenti sprezzanti, maleducati, aggressivi, alla ricerca di un like o del sostegno di un gruppetto di persone che fomentino una discussione il più delle volte inutile, con un meccanismo davvero tribale e primitivo. Quanto sarebbe utile avere un dialogo costruttivo soprattutto da parte delle persone più mature per costruire un perfezionamento della notizia o un dibattito serio che apporti qualcosa di utile. Impossibile. Dare le notizie implica anche una responsabilità e un rischio che io francamente non mi prenderei, vuole dire anche fidarsi delle persone, l’errore è sempre dietro l’angolo, chi ti dice che c’era raccontando un fatto e poi invece scopri che non è vero ma lo ha sentito dire (spiegalo poi tu a chi legge…) chi ti manda una foto assicurandoti che puoi pubblicarla per poi trovarti multato perché si vede l’orecchio riconoscibile di una persona (!!). Arrivano poi le critiche perché puoi aver scritto una cosa sbagliata, un nome, una località, una misura, un peso, le dimensioni di un’area ecc. Beh signori non solo esistono i refusi ma se chi da le notizie fosse esperto del 100% della conoscenza umana probabilmente non farebbe quello che fa ma starebbe col culo al sole sorseggiando spriz (perché ci piacciono le tradizioni) su un’isola di sua proprietà vi pare? Che poi gli esperti…in questi anni c’è la guerra degli esperti lo vediamo in tv tutti i giorni….c’è da chiedersi se i veri esperti alla fine stiano zitti proprio perché ne sanno più di altri ma non vogliono certo entrare in certi gironi infernali…Ecco, dare le notizie è un casino, a volte c’è tanta di quella polemica di ritorno che a me passerebbe la voglia, a volte mi chiedo se le persone si dimentichino totalmente di battaglie fatte per la comunità, di sofferenze passate del territorio scritte, raccontate e guarite anche grazie alla parola e alla condivisione che ha portato aiuto e coraggio per tutti. A volte diamo il peggio di noi per mettere inutili puntini sulle i o non abbiamo la banale buona educazione di correggere il lavoro di altri ma abbiamo solo voglia di imbrattarlo perchè “noi ne sappiamo di più”. Che in certe situazioni è anche vero, ma svalutiamo anche la nostra di conoscenza buttandola li senza un briciolo di educazione e gentilezza rendendo il nostro contributo inutile, senza valore. La gentilezza, questa sconosciuta… il Treccani la definisce come “amabilità, garbo, cortesia nel trattare con altri”. Quando abbiamo perso questo saper fare e avvicinarsi al prossimo? ma soprattutto perchè lo abbiamo perso? In nome e guadagno di cosa? Di una schiacciante maleducata imposizione delle nostre opinioni che valgono quanto quelle di chiunque altro per cui va da se non siano risolutive di nessuna discussione né portatrici di reali soluzioni a qualsivoglia problema? E’ difficile non farsi prendere la mano quando i commenti si sprecano, è imbarazzante e fa soffrire leggere certe parole rivolte magari a chi ha perso qualcuno, non si riesce a limitare o far rientrare nei binari un confronto sui social, non resta che chiudere i commenti…alla faccia del dialogo e del confronto. In una piccola comunità mi aspetterei questo, un po’ più di gentilezza. Le persone che scrivono poi le ritrovi per strada, al supermercato, al bar, se ci comportassimo “di persona” come succede su certe pagine social il PS sarebbe gremito ogni giorno…e allora perchè lo facciamo? Quanto idiota è questa cosa? Pare che non stiamo imparando, non ci stiamo evolvendo…forse ci penserà l’intelligenza artificiale ad essere più intelligente ed empatica di noi e a quel punto calerà il silenzio, per tutti.
Iliana Comina
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