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AGORDO
È uscito puntualmente anche quest’anno, per la 49a volta, il Calendario Agordino 2025, il tradizionale numero di fine anno di “Echi di Agordo”, il bimestrale della Pieve arcidiaconale di Santa Maria Nascente. Un’iniziativa che, fin dall’inizio, vuole essere una piccola strenna natalizia, sempre attesa e gradita dagli agordini, ma anche dai 1200 tra emigranti, amici ed estimatori ai quali viene spedita nel mondo, per fare loro compagnia nella scansione dei 365 giorni con notizie, immagini e ricordi della terra agordina, ma non solo. E, rifacendosi, appunto in quanto… calendario, anche a ricorrenze e/o anniversari da cui trarre ispirazione specie se sollecitata da esempi che mantengono una fresca attualità, continuando a sperare in una favorevole accoglienza.
Quella “speranza”, alla quale la copertina della 49a edizione del “lunario”, compilato da Loris Santomaso, dedica subito doverosa attenzione, evidenziando come, dopo l’annuncio dato con la consegna della bolla “Spes non confundit” il 9 maggio 2024 in San Pietro in Vaticano, Papa Francesco ha proclamato l’indizione del Giubileo – o Anno Santo – iniziato ufficialmente il 24 dicembre 2024 con la tradizionale apertura della Porta Santa, proprio con il significativo titolo di “Pellegrini di Speranza”, per concludersi il 6 gennaio 2026.
Il termine “speranza” è poi ancora richiamato, nella sezione storica della pubblicazione, rivolgendo lo sguardo indietro di cento anni, all’11 gennaio 1925, quando gli agordini avevano confidato perché la gioia della grande festa per l’inaugurazione della nuova Ferrovia Bribano-Agordo potesse durare a lungo… Purtroppo, solo dopo trent’anni, divenne motivo di profonda delusione e amarezza e la sua soppressione nel novembre 1955 che segnò, sotto vari aspetti, l’avvio di un continuo e sistematico taglio di servizi pubblici alla gente di montagna. Non poteva certo essere dimenticato il duplice anniversario del suo inizio e della sua fine ancora presenti nella memoria degli agordini di una certa età.
Così, come non poteva più essere ignorata una particolare figura di artista, quella di Noè Pollazzon (1921-1996), di Digoman di Voltago Agordino, perito minerario ed emigrante prima, per dedicarsi poi, una volta rientrato in patria, alla sua innata passione per la pittura, lasciando una straordinaria testimonianza di amore alla terra d’origine con opere (ad olio, acquerelli, spatole, chine e disegni) di grande pregio e di forte impatto visivo ed emotivo.
Dalla piccola ma ricca di talenti frazione di Digoman viene pure Attilio Pietrogiovanna, amante autodidatta della fotografia, rimasto altrettanto legato al paese natio, pur vivendo lontano per lavoro, al quale ha dedicato a sua volta tante affettuose attenzioni, fatte di vari eventi di rievocazioni storiche, quindi con un bel volume di ricordi del tempo passato, ricco di splendide immagini che il suo obbiettivo ha pure riservato ai terremotati di Norcia, esposte in varie località venete con puro spirito di solidarietà, ed ora in bella evidenza nel Calendario Agordino 2025.
Foto:
La copertina del Calendario Agordino 2025.