MOGLIANO VENETO (TV) “Siamo per un sindacato che eserciti a pieno il proprio ruolo di soggetto di rappresentanza e per questo sosteniamo con forza che si debba stare inchiodati ai tavoli negoziali. Al tavolo con il governo abbiamo espresso tutte le nostre perplessità per alcuni provvedimenti previsti nella manovra 2023. In particolare, ciò che più ci inquieta non sono solo le già pesanti decisioni di non applicare la piena rivalutazione delle pensioni o un fin troppo timido taglio al cuneo fiscale per i dipendenti, ma sono le decisioni in controtendenza al governo Draghi che segnano l’humus politico e culturale in cui si muove il governo”. Lo ha detto questa mattina a Mogliano Veneto il segretario della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini nel corso della relazione introduttiva del Consiglio Generale. “Se è vero come è vero che la coperta è corta, con un debito pubblico tra i più alti al mondo e una mancata crescita da trent’anni a questa parte (salvo gli ultimi due anni post Covid) – ha proseguito il segretario generale – per ottenere maggiori risorse per gli investimenti e lo stato sociale non vi è alternativa a una poderosa lotta all’evasione fiscale che riduca questo abominio, che vede l’Italia, unico tra i Paesi avanzati, reggersi sulle spalle di dipendenti e pensionati”. Altro tema cruciale è la questione salariale, con la mancata crescita degli stipendi in Italia. “Per noi – ha sottolineato Paglini – è la priorità, da affrontare attraverso la riduzione del cuneo fiscale sui redditi da lavoro dipendente e una maggiore e più puntuale distribuzione della ricchezza prodotta. È fondamentale ridare dignità e decenza al lavoro”. Ai componenti del Consiglio generale sono stati illustrati i risultati della ricerca sulle condizioni del lavoro nelle due province realizzata recentemente dall’Ufficio Studi della Cisl. Ricerca che si focalizza sulle grandi dimissioni, evidenziando che nell’ultimo anno a Treviso e a Belluno un giovane su sei ha cambiato lavoro.
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