DRAMMA A PEDAVENA, MUORE NELL’AUTO COSTERNAZIONE IN TUTTA LA VALLATA AGORDINA
PEDAVENA Una storia triste quella in cui si sono ritrovati ieri i Carabinieri della radiomobile di Feltre. In via Risorgimento hanno rinvenuto un corpo senza vita, in un’auto parcheggiata, negli stalli dell’area di Via Risorgimento a Pedavena. Il dramma almeno 24 ore prima, poi qualcuno si è reso conto della tragedia allertando il personale sanitario del 118. Infatti, sono stati alcuni passanti che hanno da subito intuito la gravità del fatto. Disteso al posto di guida un uomo, Luca Rudatis, residente formalmente a Borgo Valbelluna alleghese di origine. All’interno del veicolo di sua proprietà, diversi beni personali. La salma è ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Oggi verrà effettuata l’ispezione cadaverica esterna. Sul corpo non ci sarebbero segni evidenti di violenza, non è escluso venga disposta anche l’autopsia sul corpo della vittima.
Non è giusto e non ci compete esprimere giudizi, ma una cosa però lasciatecela dire, non era un cattivo ragazzo Luca, anzi tutt’altro, a confermarlo sono i tanti amici che con lui sono cresciuti, tra le scuole frequentate nell’Agordino e molti altri giorni trascorsi assieme. Alla famiglia, duramente colpita da un decorso di vita con questo terribile finale, giunga il nostro sincero messaggio di vicinanza. Luca aveva lavorato alla Pandolfo alluminio di Lentiai, poi alcuni anni fa si era licenziato per fare altro, avrebbe compiuto 38 anni il 9 ottobre.
LA MORTE DI LUCA, LO STRAZIO DEL PAPA’
Riceviamo e con commozione pubblichiamo poche significative righe di Giuseppe Rudatis, il padre di Luca.
Luca Rudatis, mio figlio. Purtroppo è noto quanto è successo. E’ corretto sentire i genitori prima di scrivere. Io e la mia ex moglie non eravamo al corrente che ultimamente viveva in auto, a noi ci diceva che andava regolarmente al lavoro, che aveva preso in affitto un appartamento e viveva con una sua nuova amica. Non ci aveva mai detto nulla dei sui drammi, e non aveva chiesto aiuto. L’avessimo saputo mai l’avremmo lasciato lì da solo. Andavo a prenderlo e me lo portavo a casa o da sua madre.
Aveva il problema dell’alcool è vero, le abbiamo provate tutte io e mia moglie, lo abbiamo messo in comunità, portato più volte all’ospedale, ci diceva che non beveva più e invece la realtà era un’altra. Quello che voglio far capire è che non è stato abbandonato, ci eravamo fidati di quanto di raccontava ed è giusto che chi vi legge ed ascolta conosca anche questa verità
Giuseppe Rudatis.