AGORDO Risuonano le parole di Monsignor Giorgio Lise, quelle dell’omelia del settembre 2019 quando l’Arcidiacono di Agordo chiedeva a gran voce di perorare la causa di intitolazione del nosocomio a Papa Luciani. Allora scrivevamo: “Un’omelia intensa e pregna di problematiche di Agordo e della Conca Agordina di un uomo che ha conosciuto i paesi e soprattutto la gente con il suo volontariato fondamentale per la costruzione di una società solidale. Monsignor Giorgio Lise con la voce continuamente rotta dall’emozione ha salutato la sua comunità che vive in una zona disagiata priva di servizi essenziali e nell’isolamento periferico, ma dove la gente sa donare tempo ed energie a chi ne ha bisogno “Non cambiate – ha detto Don Giorgio – siete sulla giusta strada”. Auguri, auspici, ma anche riferimenti a tematiche locali di non poco conto in una Agordo che ha visto cambiare, dove i piccoli negozi hanno chiuso uno dietro l’altro, dove l’ospedale di Agordo ha subito preoccupanti ridimensionamenti. Don Giorgio è sempre stato accanto a chi ha difeso il nosocomio agordino, anche nell’ultima omelia invitando di nuovo i cittadini (come fatto nel 2012) a difenderlo intitolandolo al Papa di Canale d’Agordo…perché potrebbe aiutare a non fargli fare la fine delle attività di Agordo che hanno abbassato la serranda, per sempre. Monsignor Lise ha insistito anche sui nuovi problemi di Agordo, la paura di Agordo città impaurita: per le scarse nascite, per il disprezzo delle cose degli altri e pubbliche, per i ragazzi che rovinano la loro giovane esistenza col guadagno facile o promesse di felicità che troppo tardi si rivelano distruttive. (MM)”.
IL MESSAGGIO DI MONSIGNOR GIORGIO LISE SULL’OSPEDALE DI AGORDO
MONSIGNOR LISE OGGI, IL SUO PENSIERO