VOLTAGO Frassené ha la sua dignità turistica, non sarà più la Piccola Cortina del passato, ma ha la sua dignità e coloro che hanno deciso di rimanere sul territorio meritano rispetto. Ad esempio: l’entrata al paese è penosa. Un bosco di faggi al bivio per Bèrtoi è raso al suolo, non sono tante piante, una decina di ceppaie, ma sono a terra con radici al cielo, un brutto vedere, un pessimo biglietto da visita. Mi chiedo se per caso anche in quel luogo sia stato posto il vincolo delle valanghe, in gran parte del territorio dopo 400 giorni da Vaia ci si sente rispondere con la solita filastrocca “E’ una zona a rischio valanghe, gli alberi vanno lasciati come Vaia li ha sradicati e quando si faranno le protezioni finiranno in segheria”. Probabile, ma più che la segheria qualche deposito di legna lasciata per qualche anno sotto al tempo. Tornando a Frassenè difficile attaccarsi al pericolo di valanghe, i pendii sono al di là delle strade, il Col di Foglia ad Agordo ad esempio è molto più esposto, ma qui chi si è dato da fare ha dato ad Agordo un biglietto da visita eccellente rispetto ad un anno fa, diversamente dalla porta di Frassenè. C’è bisogno di un sindaco a Voltago, altro che problemi di.. quorum.
VOLTAGO Nel servizio pubblicato ieri da Voltago scrivevamo: “Frassené ha la sua dignità turistica, non sarà più la Piccola Cortina del passato, ma ha la sua dignità e coloro che hanno deciso di rimanere sul territorio meritano rispetto. Ad esempio: l’entrata al paese è penosa. Un bosco di faggi al bivio per Bèrtoi è raso al suolo, non sono tante piante, una decina di ceppaie, ma sono a terra con radici al cielo, un brutto vedere, un pessimo biglietto da visita”.
Torniamo oggi sull’argomento partendo dal fatto che si tratta di un terreno privato, i proprietari a suo tempo si erano dati da fare per cercare una soluzione al disastro post Vaia, ma tutto è andato per il verso storto tra “bidoni” e false promesse. Per capirne di più accogliamo le spiegazioni di Daniele De Zaiacomo figlio della proprietaria.
IL CHIARIMENTO
Sono il figlio della signora proprietaria del terreno interessato dalla caduta delle piante di cui si parla nell’articolo. Ho ritenuto doveroso mettervi al corrente di alcune precisazioni in merito, dato che dall’uscita dell’articolo e del video mia madre ha ricevuto da abitanti del paese e conoscenti commenti ironici e fuori luogo, che l’hanno messa in difficoltà. Dopo Vaia la priorità per noi è stata quella di ripulire il pendio che avete fotografato dalle piante cadute. Mi creda, sono state contattate più persone, ma nessuno (sottolineo NESSUNO) si è interessato in modo concreto, rimandando a tempo da definire perchè occupati in altre zone. Purtroppo dopo promesse degli stessi di un rapido intervento, e dopo svariati solleciti, siamo ancora alla situazione di partenza. Non senza una vena polemica, sottolineo che all’ennesimo sollecito di mia madre ai due vigili del fuoco (non cito i nomi in questa sede), è stato risposto in modo poco rispettoso che ormai il legname era di loro proprietà e che, in poche parole, non andassimo a preoccuparci oltre. Questa è la situazione Frassenè ha certo bisogno di una immagine diversa all’entrata del paese, siamo tutti d’accordo. Frassenè avrebbe bisogno anche di molto altro, come tanti paesi di montagna, che poco alla volta si stanno spopolando. Frassenè, come tutta la montagna, avrebbe bisogno di maggiore collaborazione e coesione tra gli abitanti che molto spesso invece manca, a favore di personalismi, assurde rivalità ed atteggiamenti che poco hanno a che fare con una costruttiva collaborazione per la ricostruzione e la faticosa resistenza a mantenere salde le radici in un territorio di per sé critico e difficile da abitare.
E’ LA GENTE DEL PAESE CHE NON DELUDE, QUELLA RADICATA AL TERRITORIO, ALLE TRADIZIONI AL SUO PAESE
A Frassenè il presepe in piazza che come ogni anno da tempo è un bijoux grazie ai volontari del paese, La ristrutturata piazza che guarda alla ex scuola è un incanto, per non parlare del gigante Agner che sovrasta da poco lontano, ai suoi piedi un tempo si arrivava con la Seggiovia che oggi è un relitto, abbandonata al suo destino tra folate di vento e ruggine in aumento.
FRASSENE' DI VOLTAGO IL NATALE IN PIAZZA
Pubblicato da Mezzacasa Mirkobis Mirko su Mercoledì 11 dicembre 2019