Al Prefetto, Cgil e Cisl domanderanno “un interessamento presso la nuova compagine governativa, affinchè il Governo comprenda la determinazione con cui viene chiesta all’Enel e alle sue società collegate una inversione di piano strategico. Belluno ha già pagato troppo per lo sfruttamento idrico del territorio”.
BELLUNO Presidio di lavoratori e cittadini lunedì 7 ottobre dalle 15 davanti alla Prefettura di Belluno per dire no alla chiusura del centro di teleconduzione di Polpet. Prosegue l’impegno di Cisl e Cgil per contrastare il progetto di esternalizzazione del servizio di guardiania delle dighe insistenti nel territorio della provincia di Belluno e l’ipotesi di spostamento del centro di controllo Enel di Polpet. Il segretario generale aggiunto della Cisl Belluno Treviso Rudy Roffarè e il segretario generale della Cgil di Belluno Mauro De Carli hanno scritto al Prefetto per illustrargli le proprie preoccupazioni e perplessità e chiedergli di ricevere una delegazione di cittadini in occasione del presidio di lunedì.
IL SEGRETARIO CISL BELLUNO RUDI ROFFARE’ (FOTO)
Secondo le organizzazioni sindacali, chiudere il centro di Polpet, che governa una sessantina di centrali elettriche medio-grandi, a favore di un controllo a distanza di migliaia di chilometri, è sbagliato e pericoloso, perché porterebbe a una mancanza di coordinamento, soprattutto nei casi di alluvioni eccezionali, come Vaia, e di monitoraggio fisico da parte di personale altamente qualificato, in grado di intervenire velocemente e con grandi competenze nei casi di emergenza.
Secondo le organizzazioni sindacali, chiudere il centro di Polpet, che governa una sessantina di centrali elettriche medio-grandi, a favore di un controllo a distanza di migliaia di chilometri, è sbagliato e pericoloso, perché porterebbe a una mancanza di coordinamento, soprattutto nei casi di alluvioni eccezionali, come Vaia, e di monitoraggio fisico da parte di personale altamente qualificato, in grado di intervenire velocemente e con grandi competenze nei casi di emergenza.