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Federico Soppelsa
L’UOVO DI PASQUA
Ai miei tempi quando tutto faceva brodo
Il nostro uovo di Pasqua era un uovo sodo
naturale color bianco o giallo paglierino
con le orecchie di coniglio fatte in cartoncino
Gli occhi e il naso disegnati con i colori Giotto
un supporto in cartone tenuto insieme da un cerotto
un segno semplice di una Pasqua d’altri tempi
sentita e condivisa con gli altri malgrado tanti stenti
C’era anche chi li dipingeva di un sol colore
con semplici ingredienti e tanto amore
usavano la barbabietola i mirtilli il karkadè
il zafferano il vino rosso e anche il caffè
Naturalmente c’erano anche le uova di cioccolato
solo però se avevi qualche zio ricco o altolocato
regalate entravano in casa e per qualche giorno
facevano spicco in cucina od in soggiorno
Ma la cosa più importante a parte il cioccolato
era il regalo il suo valore alla grandezza era abbinato
qualsiasi cosa trovavi eri contento e condividevi con gli amici
così col cioccolato a quei tempi raro per renderli felici
Anche l’involucro bello e colorato era importante
serviva per avvolgere qualche regalo in modo elegante
il nastrino di chiusura invece si usava per avvolgere i capelli
o per decorar taluni oggetti per renderli più belli
Dovessi scegliere l’uovo di Pasqua ai giorni odierni
la mia scelta cadrebbe su qualcosa che potrebbe piacermi
vorrei un involucro con tutte le bandiere del mondo
con la colomba della pace in centro al mappamondo
e come sorpresa un bigliettino in varie lingue con su scritto
Cristo risorto, tu sia benedetto.
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