“E’ un provvedimento che attendevamo da parecchio tempo, tanto che già due anni fa avevamo chiesto misure diverse per tutelare i nostri allevamenti – sottolinea Diego Donazzolo, presidente di Confagricoltura Belluno -. Ormai non ci speravamo neanche più: eravamo rassegnati all’idea di essere costretti ad abbandonare le nostre attività, di fronte a una politica assente. Per fortuna, dopo aver incessantemente alzato la voce, siamo arrivati a un primo risultato, che ora va seguito da azioni concrete”
BELLUNO Negli ultimi anni il numero dei lupi nell’Ue è aumentato in maniera significativa, fino ad arrivare nel 2022 a 19.000 esemplari. E la popolazione può crescere esponenzialmente di circa il 30 per cento all’anno. Anche l’impatto negativo degli attacchi al bestiame è in aumento e perciò bisogna affrontare i conflitti di coesistenza: prevenendo, mitigando e compensando i danni. Così recita la risoluzione sui grandi carnivori votata ieri dal Parlamento europeo, che Confagricoltura Belluno accoglie con grande soddisfazione come un importante passo in avanti, che pone finalmente attenzione al tema dell’espansione incontrollata dei predatori, in particolare in montagna. Per la prima volta il Parlamento europeo si esprime sull’argomento, riconoscendo un problema di coesistenza con i grandi carnivori, che andrà monitorato sulla base di dati scientifici. Nella risoluzione, approvata con 306 voti favorevoli, 225 contrari e 25 astensioni, si invitano gli Stati membri e la Commissione Ue ad assistere le regioni che si trovano ad affrontare problemi di coesistenza con i predatori, a rivalutare le strategie in materia di gestione del lupo e a tutelare gli allevamenti delle aree montane, dato che i sistemi tradizionali di pascolo e alpeggio sono particolarmente vulnerabili ai crescenti attacchi. Non solo. Si sottolinea, inoltre, che lo stato di conservazione del lupo, a livello paneuropeo, giustifica un allentamento dello stato di protezione e, di conseguenza, il declassamento del lupo da specie “strettamente” protetta a specie “semplicemente” protetta. Un passaggio che apre le porte a una revisione delle normative che impediscono l’abbattimento di lupi e orsi.
In Austria il numero di capi di bestiame uccisi dai lupi è aumentato del 230%, toccando nel 2021 le 680 unità; in Francia, nel 2020, il numero di capi uccisi è stato pari a 11.849, mentre in Germania sono stati 3.959 in Germania, 616 in Cechia, 139 in Belgio e 98 in Alto Adige. In Veneto, dal 2017 al 2020, le predazioni registrate nelle province di Verona, Vicenza, Belluno e Treviso sono state 868. A livello regionale Confagricoltura ha portato più volte la questione all’attenzione sia della politica locale che dei parlamentari europei, evidenziando come l’eccessiva presenza dei grandi carnivori, in particolari lupi, abbia causato attacchi sempre più frequenti alle greggi e agli allevamenti, procurando ingenti danni economici alle aziende agricole e pericolo per le comunità dei territori montani.
IERI ALLA RADIO
GESTIONE DEL LUPO, IL PARLAMENTO EUROPEO SPRONA LA COMMISSIONE
BRUXELLES Su iniziativa dell’europarlamentare Herbert Dorfmann, il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che propone nuove misure per la protezione degli animali da allevamento contro gli attacchi di lupi e di altri grandi carnivori. “Le nostre richieste non risolvono di per sé il problema, ma obbligano la Commissione a fare di più per trovare una soluzione”, commenta Dorfmann, aggiungendo: “Speriamo che finalmente l’esecutivo europeo cambi il suo approccio in materia”. Nella loro risoluzione, Dorfmann e i colleghi parlamentari invitano le istituzioni europee – soprattutto la Commissione – a rivalutare la strategia dell’UE in materia di gestione del lupo. Per consentire la rimozione del lupo, la Commissione europea deve rivedere la direttiva Habitat, che regola la protezione delle specie in pericolo. Su spinta di Dorfmann, questa richiesta è stata inclusa nella risoluzione. Inoltre, non meno importante, nella sua risoluzione il Parlamento Europeo richiede opzioni di finanziamento “adeguate e a lungo termine” per le misure di prevenzione contro gli attacchi dei lupi agli animali da reddito.
Dorfmann sottolinea che l’obiettivo principale della risoluzione votata dal Parlamento Europeo è – in ultima analisi – politico. La Commissione e gli Stati membri sono ora costretti ad agire e rivalutare la strategia sui grandi carnivori e, quindi, anche la questione dei lupi. “Il gioco indegno delle istituzioni che si scaricano l’un l’altra la responsabilità di questa situazione è finalmente al capolinea”, conclude l’europarlamentare.