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REDAZIONE Nei giorni scorsi si è tornato a parlare di Luxottica su Radio Più. Il dibattito, come prevedibile, ha trovato grande eco anche sui social, dove due commenti in particolare hanno saputo sintetizzare il pensiero di una parte significativa della comunità. Viola ha espresso una visione equilibrata e fiduciosa, sottolineando come sia fisiologico che un’azienda di tali dimensioni affronti periodi di riassetto senza che questo debba necessariamente destare allarmismi. Yari Masoch consigliere del comune di Agordo, in un commento altrettanto profondo, pone invece l’accento sulla necessità di guardare oltre, cogliendo l’opportunità di diversificare il tessuto economico locale.
Yari Masoch
È proprio per l’ovvio riassetto del gruppo, che a livello Mondo, vista anche la diversificazione attuata negli anni, è e sempre resterà un colosso, che è necessario la politica bellunese si attivi per agevolare altre tipologie di attività dove fare, eventualmente, confluire la forza lavoro! Ed è necessario non da oggi, purtroppo, ma da ieri! Spesso non è così, si pensa un pochino all’orticello, al qui ed ora, a speculare sui prezzi di un mercato immobiliare quantomeno curioso, a non curarsi minimamente dei servizi, delle piccole attività, del turismo, ad esempio, da quello sportivo a quello culturale…e nel frattempo Agordo scende sotto i 4 mila abitanti, di cui pochissimi sono i giovani tra i 18 ed i 30…l’azienda ha contribuito al benessere medio di tantissima gente di montagna (chapeau), ed è a tutt’oggi fondamentale, ma le attività si trasformano, cambiano, seguono logiche di mercato, delocalizzano… Agordo è UNA sede, certo storica, di sicuro valore sia in termini di know how sia dal punto di vista romantico, affettivo, e delle persone che ci lavorano, ma non è Luxottica tutta! E come tale, atta a subire le fisiologiche trasformazioni di cui sopra. Peraltro l’occhiale è UNA delle branchie del gruppo, ora decisamente impegnato su più segmenti di mercato, a differenza di un tempo. Spetta alla politica, da un lato, e al singolo cittadino dall’altro (…o sarebbe spettato?! ), saperne cavalcare l’onda e non esserne schiacciati, agevolando la creazione di mercati paralleli e attuando scelte coraggiose che possano coesistere con una potenza di tale impatto.
Viola Bianchini
Il commento di Luca in questo post è davvero bello, intelligente e ben spiegato.
Sono in accordo con tutto ciò che dice.
Io credo che non sia possibile sempre crescere. Siamo in 5000 ad Agordo. Se anche dovessimo scendere di qualche centinaio pensate che significhi chiudere e andare in Tailandia ? Ma lo avete sentito il presidente americano con i dazi ? Ma lo sapete quanto mercato americano abbiamo ?
E’ certo che l’azienda deve preservarsi e pensare al futuro.
Quindi i primi a saltare sono gli interinali. Ed è fisiologico.
Avete visto gli investimenti fatti negli ultimi anni ?
I reparti nuovi, la mensa nuova, l’ingresso delle maestranze nuovo e quello della stamperia già da un po’ bellissimo.
Aree che servono per il parlare e per le visite aziendali su ogni reparto
Ma io dico ? Ma come vi salta in mente che chiude tutto ?
Cercheranno di risparmiare ovvio.
E se il panettone non sarà più D&G ma un paluani sarà una tragedia ?
Beh certo … sicuro che andiamo tutti in cina.
E se la cotoletta la fanno ogni 20 gg al posto che ogni 15 e’ una tragedia?
Certo. Tutti con la valigia in mano.
E se non c’è più la cena di Natale è una tragedia ?
Ovvio. Non c’è più il presidente e quindi chiudono tutto.
Suvvia. Siate coerenti e capite che non si può sempre crescere e spendere.
E sopratutto finitela di lamentarvi sempre di tutto.
Che l’azienda ci dà anche la settimana corta ma no … e’ uno scandalo … una truffa …. Ma vaaaaaaaaa
Mamma mia. Amo questa azienda ma odio davvero chi ci butta i pomodori in continuazione.
L’ARTICOLO DEL DIBATTITO
LA SOLIDITÀ DI LUXOTTICA OLTRE LE CRISI
REDAZIONE Tra i tanti commenti sui social abbiamo voluto mettere in evidenza questo, di Luca, una riflessione lucida e profonda che apre la mente di chi legge. Parole misurate, ma dense di significato, capaci di accendere pensieri e suscitare emozioni.
luxottica: tra 5 anni in Cina?

Questa storia la sento più o meno da quando sono lì (1997) ed ogni evento più o meno “grosso” è buono per ribadire che “tra 5 anni tutto in Cina” o “tra 5 anni in Valcozzena solo campi da calcetto coperti”. Una volta quando sono cadute le Torri nel 2001.
Una volta con la crisi economica del 2008 (Leman). Una volta con la recessione planetaria da pandemia (2020). Quando è morto Del Vecchio (ormai sono quasi 3 anni) sembrava che dovessimo tutti emigrare in poco tempo e che ad Agordo non sarebbe rimasto più niente. Invece, da quel triste giorno di giugno del 2022, Agordo è continuata a crescere e attualmente il numero di persone impiegate nel solo sito di Agordo raggiunge le 5500 persone (come mai nella storia). Credo che chi deve parcheggiare dopo una certa ora se ne sia accorto . Circa 3000 sono diretti di produzione (operai).
Credo anche che non si possa continuare a crescere in eterno, ma stando fuori probabilmente non si capiscono certe dinamiche che fanno chiaramente percepire la solidità del Gruppo e se leggi
l’articolo, si capisce come anche in una economia globale in palese difficoltà per cambiamenti epocali nei paradigmi di potere geopolitico mondiale, i dati siano positivi e che le prospettive siano buone. Poi chiaro…i progressi tecnologici inarrestabili sono volti a rimpiazzare il valore aggiunto dell’essere umano con quello delle macchine, sempre più raffinate e adatte a svolgere in autonomia lavori di precisione, oltre che gestionali, di calcolo strategico, marketing (…). Intelligenza artificiale e robotica sono il futuro e questo non può che generare una minor richiesta di manodopera in generale. Ci vorrà ancora qualche anno, ma il problema non sarà solo di Luxottica (più che altro dei lavoratori di Luxottica) e coinvolgerà tutti i settori produttivi manifatturieri.
Luca
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