AGORDO Nei giorni del virus anche Luxottica è scesa in campo con azioni di prevenzione, le persone hanno apprezzato che Luxottica sia andata oltre le prescrizioni e le novità hanno avuto un certo impatto sulla vita quotidiana in fabbrica. Molte delle iniziative hanno ricevuto da subito un consenso generale come il potenziamento delle operazioni di sanificazione, a partire dai bagni fino agli autobus utilizzati per il trasporto dei lavoratori; l’uso dei dispenser di gel igienizzante per le mani è in breve tempo diventato un must, visto che per molte persone è ormai un gesto automatico utilizzarlo dopo essersi lavati le mani. La mensa aziendale inoltre, pur partendo già da precisi standard di igiene, è stata oggetto di numerose azioni quali operazioni di sanificazione aumentate, installazione anche qui dei dispenser di igienizzante, utilizzo di guanti e mascherine da parte degli addetti al self-service e altro ancora.
La recente decisione di utilizzare posate e bicchieri monouso in plastica ha però creato immediate discussioni pur avendo questi apprezzato che l’Azienda voglia fare tutto il possibile per proteggere la salute dei dipendenti. “Le contrarietà diffuse sull’adozione di posate in plastica – ricorda Emilio Bez- al di là di una certa fragilità nell’uso, sono dovute ad un tema ambientale, in quanto l’attuale normativa non ne prevede il riciclo bensì lo smaltimento come rifiuto indifferenziato. Va però sottolineato che molti colleghi stanno anche proponendo soluzioni alternative meno impattanti di vario tipo. Alcuni punterebbero all’utilizzo di prodotti realizzati con materiali compostabili, altri han già annunciato che si porteranno da casa le proprie posate mentre del bicchiere faranno tranquillamente a meno, visto che per bere dalle bottigliette d’acqua non è certo indispensabile, altri ancora ritengono che per l’igiene sia sufficiente imbustare le normali posate in dotazione alla mensa, essendo lavate ad alta temperatura in lavastoviglie al pari dei piatti tuttora in uso. Alcuni hanno però suggerito una cosa ancora più semplice e ad impatto zero: ricevere le posate direttamente dagli addetti del self-service come avviene per i piatti, garantendo quindi pari igiene”.
Tutta questo “dibattito” in corso sulle posate di plastica potrebbe sembrare qualcosa di marginale ma si può leggere anche come un segnale positivo: dopo diversi (e lunghi) giorni nei quali in pratica non si parlava di altro che del coronavirus, cosa peraltro inevitabile vista la tempesta mediatica in tutta Italia riguardante il Covid-19, farà piacere a molti colleghi ricominciare a discutere anche di altri argomenti.