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BELLUNO “Si fa presto a parlare di sviluppo sportivo e turistico della montagna. Se alle affermazioni di principio non seguono atti concreti e tempestivi il tutto rischia di tradursi in una bolla di sapone o, peggio ancora, in un boomerang”. Con queste parole il coordinatore provinciale di Forza Italia richiama l’attenzione su quanto sta accadendo in merito ai ristori previsti per i maestri di sci a seguito del blocco totale dell’attività per l’emergenza sanitaria. “Sulle nostre piste, come in quelle di tutta Italia, non si scia di fatto da 18 mesi (ovvero da quando è scoppiata la pandemia da Covid-19) e tra le categorie più penalizzate sul piano economico vi è, senza dubbio, quella dei maestri di sci che in estate non possono recuperare quanto perso durante la stagione invernale, sottolinea Scopel. Ebbene, aggiunge il coordinatore azzurro, il presidente del Collegio nazionale dei Maestri di sci, il valdostano Beppe Cuc, denuncia in queste ore come il decreto ristori di marzo sia tutt’ora rimasto sulla carta. Dopo le firme del Ministro al Turismo Garavaglia e di quello dell’Economia e delle Finanze Franco, manca infatti ancora il “via libero” della Ragioneria della Corte dei Conti, con la relativa delibera di impegno finanziario.” Uno stallo inaccettabile, la cui gravità è stata sottolineata anche dall’UNCEM, l’Unione Nazionale Comuni Comunità ed Enti Montani. “Non è possibile che in una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo i tempi delle decisioni, e della burocrazia, romane si dilatino in questo modo”, prosegue Scopel, che poi sottolinea come tutto questo mal si accompagni alla sfida-madre che la montagna bellunese e più in generale tutto l’arco alpino hanno davanti a loro. “Alle porte del quadriennio olimpico che porterà a Cortina-Milano 2026 tutto il sistema turistico e sportivo nazionale devono dare un’immagine di compattezza ed efficienza che siano sinonimo della qualità dell’offerta che siamo in grado di proporre. Sarebbe a dir poco paradossale trovarci con un settore strategico come quello dei maestri di sci (che costituiscono uno dei più importanti “biglietti da visita” dei nostri comprensori) in difficoltà, o addirittura con importanti defezioni, proprio alla vigilia di un appuntamento storico per la promozione dell’economia di montagna. Mi auguro che, anche grazie all’interessamento dei ministri bellunesi in seno al governo e dei nostri parlamentari, si riesca a sbloccare al più presto questa situazione che rischia di penalizzare non poco l’intero comparto della neve, già duramente provato da un anno e mezzo di chiusura pressoché totale”, conclude Scopel.