DI RENATO BONA
Il decreto di erezione fu firmato da Papa Callisto III
4 MAGGIO 1456: S. GIOVANNI BATTISTA DIVENTA PIEVE DI CANALE D’AGORDO
CANALE D’AGORDO Che personaggio straordinario, lo storico agordino prof. don Ferdinando Tamis! Lo incontravo quando, ragazzino, ero tutti i giorni, festivi e non “drio ‘l campanìl”, sul sagrato tra il campanile e la cattedrale del Duomo di Belluno, per giocare a pallone, e lui era impegnato negli uffici della Curia vescovile dai quali scendeva per fumarsi un sigaro o leggere il breviario. Poi, da giornalista professionista, l’ho conosciuto e stimato per la sua vasta produzione di testi storici ed ora che mi dedico per hobby alla scoperta e riscoperta di cose e persone bellunesi, apprezzo ancor più la sua figura e la sua opera. L’ultima “chicca” di Tamis in ordine di tempo, almeno per me, è quella relativa alla Pieve di Canale d’Agordo. Scriveva infatti il nostro in un libricino intitolato “I nostri Santi”, edito nel 1991quale “sussidio per il catechismo, l’insegnamento della religione nella scuola e per il bollettino parrocchiale” che il 4 maggio del 1456, qualcosa come cinquecentosessantatre anni fa, “Il pontefice Callisto III firmava il decreto per l’erezione della Pieve di Canale, l’ultima pieve della diocesi di Belluno eretta con bolla pontificia secondo il diritto antico”. E ricordava che “le prime furono quelle del Duomo e di Agordo, poi vennero le pievi di Alpago e di Zoldo, Cadola, Sedico, Castion, Limana, San Gregorio, Sospirolo, Lavazzo” mentre le altre parrocchie “sorsero per provvedimento vescovile”. Il sito parrocchiacanaledagordo spiega che la parrocchia di San Giovanni Battista – arciprete è il cadorino don Mariano Baldovin nato ad Auronzo il 23 luglio 1960 ed ordinato sacerdote il 16 maggio 1987 (il primo fu Antonio Fossa † di Belluno – 1° Arciprete (dal 1731) 1711-1751) – fu fondata il 3 settembre 1458 e appartiene da sempre alla diocesi di Belluno-Feltre. È sede del Vicariato Foraneo di Canale d’Agordo dal 1703 al 29 giugno 2010 quando, insieme a quella di Rocca Pietore, è stata conglobata nella Forania di Agordo. Wikipedia, a proposito della chiesa, scrive a sua volta: “La chiesa di San Giovanni Battista apparteneva alla pieve arcidiaconale di Agordo fino al 1458 quando fu eretta Pieve e in seguito arcipretura dal 1732. Opere di grande rilevanza sono l’altar maggiore di Andrea Brustolon (1696), l’organo di Gaetano Callido (1801) ed il rosone sulla facciata ad opera di Valentino Panciera Besarel” . La stessa Enciclopedia libera precisa quindi: “Non si conosce la data precisa della fondazione dell’antica cappella di San Giovanni. Il primo documento in cui è nominata è una pergamena del 1361 conservata presso l’Archivio parrocchiale di Cencenighe Agordino, in cui è citata insieme alle cappelle del circuito del monte Celentone, ossia San Simon, San Tomaso e Sant’Antonio abate di Cencenighe. La cappella di Canale d’Agordo non compariva ancora nella bolla di papa Lucio III del 18 ottobre 1185, segno che probabilmente non era stata ancora edificata. La sua nascita si può collocare tra il 1185 e il 1361, verosimilmente a cavallo tra il XIII secolo e il XIV secolo, quando anche le altre cappelle dell’Alto Agordino non menzionate nel documento pontificio – come ad esempio Rocca Pietore – cominciavano ad esercitare funzioni di succursali della Pieve di Agordo…Possiamo tuttavia affermare con certezza che ben prima dell’erezione della Pieve (3 settembre 1458) nella cappella di San Giovanni si celebravano battesimi, matrimoni e funerali – forse fin dalla fine del Duecento o all’inizio del Trecento – e che nel sagrato della chiesa si cominciarono a seppellire i morti, in precedenza condotti a San Simon. D’altro canto la bolla di papa Callisto III, con cui il pontefice decretava l’istituzione della nuova pieve, dice espressamente che c’erano nello stesso territorio “due cappelle o chiese, una con il titolo di San Giovanni e l’altra con quello di San Simon (chiesa di San Simon), alle quali i capi famiglia e gli abitanti di entrambi i sessi del detto territorio (di Canale)” si recavano “ad ascoltare la messa e gli altri divini uffici”; inoltre essi erano soliti da molto tempo “ricevere i sacramenti e far battezzare i propri figli nella cappella di San Giovanni Battista” come pure facevano allora, “dal momento che la stessa pieve (di Agordo)” costava “distare dalla loro zona sette miglia”. Non è noto l’anno della dedicazione della chiesa di San Giovanni, mentre si conosce il giorno, ossia il 10 agosto, festa di san Lorenzo martire, compatrono della pieve di Canale insieme a san Simone Apostolo. Di conseguenza le maggiori festività celebrate erano tre: il 24 giugno, festa patronale di san Giovanni Battista, il 28 settembre, festa di san Simon e il 10 agosto festa di san Lorenzo martire”. Non posso concludere questa rivisitazione della arcipretale di Canale d’Agordo senza citare il collega ed amico “canalino” Dario Fontanive, autore, fra tante pregevoli pubblicazioni, di un libretto intitolato “La Pieve di Canale d’Agordo” al quale ha collaborato Rizzieri Luciani, stampato da Edizioni turismo veneto nel giugno del 1994: una sessantina di pagine (copertina con panoramica della chiesa e “medaglione” di Papa Luciani che era nato proprio a Canale d’Agordo e qui fu battezzato) con oltre sessanta immagini per proporre una sintetica storia del paese, della comunità, della sua chiesa, dei tesori della vicina Vallada, delle sue opere d’arte, di Albino Luciani “il papa bellunese del sorriso”.
NELLE FOTO (Wi kipedia, Dario Fontanive, Parrocchia di Canale d’Agordo): la copertina della pubblicazione sulla Pieve; Papa Callisto III; il San Giovanni Battista che era sul fonte battesimale; interno dell’edificio sacro: il tabernacolo del Brustolon; l’organo Callido; la predica di San Giovanni Battista, opera del Longo; Via crucis del Rovisi; l’altare di Dante Moro; il rosone del Besarel; lo storico agordino prof. don Ferdinando Tamis.