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DI TIZIANO DE COL
Per una corretta lettura di quest’articolo, consigliamo di anteporre la lettura delle precedenti tre parti:
facendo seguito ai precedenti articoli sopra menzionati e prima di affrontare la Convenzione del 1550 tra il proprietario del forno da ferro di Dont, Alvise Fontana e la Regola della Valle e la Confinazione con Zoldo del 1603, riportiamo i riassunti degli atti d’acquisto della Regola della Valle sul Monte Duràn del XV° (1400) e XVI° (1500) secolo. Tali atti d’acquisto sono stati trascritti e riportati negli atti di un processo per la proprietà del Monte di Duràn intentato dalla Regola Grande di Agort insieme alle Regole del Piano (Toccol-Parech-Listolade, Forno de Val, Taibon- Peden), tenutosi tra il 1720 e il 1725 e conservati presso l’Archivio Storico del Comune di Belluno. Alcuni di questi, originali in pergamena , sono conservati presso l’ Archivio Storico del Comune di La Valle, mentre altri originali, trascritti nel 1720-1725, sono andati purtroppo dispersi nei 300 anni trascorsi, ma fortunatamente esistono le citate trascrizioni conservate nel Fondo Prefettura dell’ Archivio Storico del Comune di Belluno al n 338. In questi atti, oltre agli acquisti fatti dalla Regola della Valle sul Monte di Duràn, troviamo anche gli acquisti da parte della Regola della Valle dell’attuale Malga Roa, del Monte di Ballanzola (attuale Malga Foca con Folega e rispettivi pascoli) e della Val Clusa, ma della Roa, Ballanzola, Val Clusa scriveremo in altri approfondimenti, qui ci concentriamo sul Monte di Calleda e Duràn. Precisiamo sempre che la diciture “Monte” o “Montagna” riportate negli antichi documenti, si riferiscono ai pascoli o prati di monte e mai alla roccia come intendiamo noi ora che veniva al tempo definita Cima o Sasso oppure Crot o Croda. I termini “Scofa” o “Scuffa”, derivanti dall’ altotedesco (tedesco antico) “Skupfe” che tradotto significa tettoia, indicano una baita di montagna in legno o in pietra-legno. Il termine è ancora usato pienamente a La Valle per indicare tale tipo di costruzione. Nei documenti antichi si cita molto il “carro di fieno” come misura per la capacità produttiva di un prato segativo o di un pascolo. Carro di fieno : circa 600 libbre per carro (= circa 300 Kg per carro) [Pietro Monego_ In Val di Zoldo nel Sette – Ottocento pag 8-11- Lettera di Borca contro Zoldo – Belluno 22/09/1839. Essendo la documentazione originale e le trascrizioni scritte in latino, mi sono anche avvalso di appunti manoscritti di Don Ferdinando Tamis contenenti brevi traduzioni degli originali. Della pergamena del 1354 “Permuta di un prato sul Monte Duràn e acquisto di due case a Gosaldo” ,conservata in Archivio Storico del Comune di La Valle Agordina abbiamo già scritto delle precedenti parti di questa trattazione, riportate all’inizio di questa parte, ora procediamo con l’elencazione con breve riassunto dei successivi documenti pergamenacei trattanti gli acquisti della Regola della Valle su Calleda e Duràn:
- 1426 – 21 gennaio: la Regola della Valle a nome dei Regolieri, rappresentata da Castejono fu Bartolomeo dei Nardini da Conaggia, acquista da Martino fu Antonio da Gaidon, per lire sei di denari piccoli, la terza parte di un prato in Duràn nel luogo detto in Columpo e la terza parte di una scofa , confinanti da ogni parte con i prati del Monte di Duràn. Documento mancante in originale in archivio Storico del Comune di La Valle Agordina, presente in trascrizione in Archivio Storico del Comune di Belluno.
- 1426 – 22 luglio: la Regola della Valle a nome dei Regolieri, rappresentata da: Casteyono Tomedi fu Betrami, Bernardo fu Francesco da Conaggia, Lugano fu Pietro da Lantrago, Lanzaroto fu Pizali dello stesso luogo, Vittore fu Antonio da Fadesso, Giacomo fu Bortolo da Fadesso e Giovanni fu Michele da Fadesso, acquista a nome dei Regolieri della Valle un prato sul Monte di Duràn, nel luogo detto soto Canzel di circa sei carri di fieno confinante da una parte con Pietro fu Lugano da Lantrago e dall’altra il bosco. La Regola acquista anche una striscia di prato nel luogo detto alle Saline confinante con gli eredi di Daniele de Molino e i prati della Montagna di Duràn. Documento mancante in originale in archivio Storico del Comune di La Valle Agordina, presente in trascrizione in Archivio Storico del Comune di Belluno.
- 1427 – 18 aprile : la Regola della Valle a nome dei Regolieri, rappresentata da Casteyono da Conaggia, Giacomo fu Bartolomeo da Fadesso, Pietro fu Lugano da Lantrago, Giovanni Canice da Cugnago, Vendramino da Gardono (Gaidon), acquista da Bonacurso figlio di Lanzaroto da Lantrago, due pezzi di prato sul Duràn, uno nel luogo detto in confin, che confina con Vittore da Fadesso e i pascoli della Montagna e l’altro confina con Giovanni fu Pizoli da Lantrago e i pascoli della stessa Montagna. Documento mancante in originale in archivio Storico del Comune di La Valle Agordina, presente in trascrizione in Archivio Storico del Comune di Belluno.
- 1427 – 18 aprile: la Regola della Valle a nome dei Regolieri, rappresentata da Casteyono da Conaggia, Vendramo da Graydono (Gaidon), Pietro fu Lugano da Lantrago e Giovanni da Fadesso, acquista da Giovanni fu ser Pizoli da Lantrago, per 22 soldi, un pezzo di prato sul Duràn, nel luogo detto in confin, confinante con Vittore da Fadesso e i pascoli della Montagna. Documento mancante in originale in archivio Storico del Comune di La Valle Agordina, presente in trascrizione in Archivio Storico del Comune di Belluno.
- 1428 – 6 giugno: la Regola della Valle a nome dei Regolieri, rappresentata da Casteyono da Conaggia, Vittore da Fadesso, Bartolomeo fu Nicola da Torsaso e Giacomo fu Bartolomeo da Fadesso, acquista da Donna Caterina del fu Michele da Gaidon, per il prezzo di lire sette denari piccoli, la terza parte di un prato sul Duràn, nel luogo detto in Columpo , con la terza parte di una scofa nel prato indiviso che tiene con Masino e Pietro di Giacomo da Gaidon, confinante da una parte con detto Pietro e dall’altra con la “Regula de Lavalle, sine hominus et personas Regularum de Lavalle”. Documento presente sia in originale in archivio Storico del Comune di La Valle Agordina, che in trascrizione in Archivio Storico del Comune di Belluno.
- 1428 – 6 giugno: la Regola della Valle a nome dei Regolieri, rappresentata da Casayono (Casteyono) fu Bartolomeo di ser Innardini da Conaggia, Vittore fu Antonio da Fadesso, Giacomo fu Bartolomeo dello stesso luogo e Nicola da Torsaso, acquista da Pietro fu Giacomo de Guidino (Gaidon) di La Valle, per il prezzo di lire tredici denari piccoli, la terza parte di un prato indiviso sul Duràn nel luogo detto in Columpo , che teneva con la Regola di La Valle e la terza parte di una scofa che vi era costruita, confinate con la proprietà della Regola e i pascoli. Documento mancante in originale in archivio Storico del Comune di La Valle Agordina, presente in trascrizione in Archivio Storico del Comune di Belluno.
- 1428 – 5 settembre: la Regola della Valle a nome dei Regolieri, rappresentata da Casteyono fu Bartolomeo di ser Nardini di Conaggia, Vittore da Fadesso, Domenico da Cugnago fu Serafino da Fadesso, Giovanni fu Antonio Pizoli da Lantrago e a Vittore fu Giacomo de Gardono (Gaidon), acquista da Domenico fu Bartolomeo Rossi da Pedeno , che ora abita a Torsaso di La Valle, per il prezzo di 19 denari piccoli, un prato sul Duràn nel luogo detto Confin, circondato da tutte le parti dalla Montagna di Duràn; inoltre un pezzo di prato sullo stesso monte nel luogo detto alla Roa de Salse, confinante con Giovanni Canece da Cugnago e con la detta Roa de Salse. Documento mancante in originale in archivio Storico del Comune di La Valle Agordina, presente in trascrizione in Archivio Storico del Comune di Belluno.
- 1547 – 10 giugno: : la Regola della Valle a nome dei Regolieri e consorti, rappresentata da Antonio fu Silvestro Zas e Damiano fu Silvestro da Lantrago dal notaio Giovanni Battista de Curia o Corte, un prato di circa cinque carri di fieno sul Monte di Caleda (Calleda) , verso il Pra de Caleda, circondato dal bosco di Caleda degli stessi Regolieri, che era appartenuto a Giovanni Longo da Lantrago , i Regolieri e Consorti, ricevono a titolo di livello perpetuo , con la pensione annua di lire sette e mezza di denari piccoli, a norma degli Statuti Bellunesi, con la possibilità di affrancare quando avessero versato lire 150 di denari piccoli, in una volta, entro il termine di sei anni altrimenti potevano essere citati in giudizio. Documento presente sia in originale in archivio Storico del Comune di La Valle Agordina, che in trascrizione in Archivio Storico del Comune di Belluno.
- 1581 – 25 giugno: la Regola della Valle a nome dei Regolieri, rappresentata da Bartolomeo fu Damiano Cassilario giurato della Regola di Lavalle d’Agordo, Giacomo de Cassano fu Giovanni, Giovanni de Sergio de Torsassio fu Michele, Floriano de Cassano fu Bartolomeo, Dino de Cassano fu Leonardo, Bartolomeo fu Matteo “di Rodis (?)”, Antonio di Cassano fu Ioata e Thomeo figlio di Daniele da Gaidono, acquista da Ser Natale de Oliverio fu Apollonio da Lantrago che agisce anche per conto del fratello Giovanni Maria e del nipote Matteo, per il prezzo di lire 325 di denari piccoli, secondo la stima fatta, un prato di circa 15 carri di fieno, con dentro una scuffa , posto nelle pertinenza di La Valle sul Monte di Calleda, detto Pra del Canziel , riservandosi gli alberi di larice esistenti, che il detto venditore potrà tagliare nel termine di due anni, passati i quali rimarranno della Regola. I confini del detto prato: a mattina (est), mezzogiorno (sud), e sera (ovest) la Montagna di Caleda di detta Regola, a settentrione (nord) Michele Negro (Niger) da Torsassio. Documento presente sia in originale in archivio Storico del Comune di La Valle Agordina, che in trascrizione in Archivio Storico del Comune di Belluno.
Per completare il ciclo documentale o antologia degli acquisti o atti della Regola della Valle sui Monti Pascolivi di Calleda e Duràn nel corso dei secoli XV° e XVI°, a cavallo tra Medioevo ed Età Moderna, riproponiamo un Laudo o Regolamento del 1447 riguardante il Monte di Calleda, da noi già pubblicato: CLICCA QUI Documento presente sia in originale in archivio Storico del Comune di La Valle Agordina, che in trascrizione in Archivio Storico del Comune di Belluno.
Un ulteriore documento riguardate le confinazioni tra la Regola della Valle e le Regole di Dont e Goima è già stato da noi pubblicato, ma sarà oggetto di un ulteriore nostro approfondimento dell’ambito di questa serie di ricerche storiche riguardanti il “ Monte pascolivo di Calleda e Duràn”: CLICCA QUI
Un particolare ringraziamento va alle dottoresse Ceiner e Miscellaneo per le utilissime notizie fornite e al dott. Luca Moimas dell’ Archivio Storico del Comune di Belluno per la cortese disponibilità della quale sicuramente dovrò ancora approfittare in futuro. Probabilmente nell’ Archivio Storico del Comune di La Valle Agordina vi è una ulteriore copia delle trascrizioni conservate nel Fondo Prefettura dell’ Archivio Storico del Comune di Belluno al n 338, ma allo stato di fatto, non abbiamo ancora avuta la possibilità di verificare.
— continua —-
DALL’ARCHIVIO DI TIZIANO DE COL
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