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REDAZIONE Una volta di più, la Valbelluna e il centro città si trovano al centro di una triste vicenda: la truffa ai danni degli anziani. Il modus operandi, purtroppo ormai noto, ha mostrato aspetti ancora più inquietanti questa volta. La telefonata giunta alla casa di una nonna novantenne, come racconta il nipote, ha seguito lo schema classico: un familiare in ospedale, un altro in questura – in questo caso il figlio e la moglie. L’obbiettivo, come sempre, è ottenere una cifra di denaro per “pagare le spese e evitare il peggio”. Tuttavia, ciò che ha destato maggiore preoccupazione è stata la richiesta insolita dei truffatori: “passiamo noi a casa sua”. Questo particolare dettaglio suggerisce che la casa della nonna fosse stata presa di mira per motivi ben precisi, quindi che i malviventi non fossero tanto lontano. Fortunatamente, la truffa è stata sventata grazie all’intervento tempestivo della collaboratrice domestica, che ha prontamente avvertito i parenti della anziana e quindi gli uomini della Polizia Postale presso la Questura di Belluno. Un esempio di prontezza e collaborazione che ha impedito conseguenze ben più gravi. Le Forze dell’Ordine ribadiscono l’importanza di non aprire a estranei, di non cedere denaro e di avvertire immediatamente i parenti di simili tentativi. Solo così sarà possibile contrastare con successo questo vile fenomeno e proteggere i più vulnerabili della nostra comunità.
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