DOMEGGE DI CADORE Non rientra da un’escursione tra Forcella Segnata e Forcella Montanaia, 33enne trevigiano ritrovato nella notte al Bivacco Perugini. Un intervento notturno ha impegnato tutta la notte le squadre del Soccorso alpino del Centro Cadore, della Valcellina, della Guardia di finanza, con il supporto dei Vigili del fuoco, dopo la chiamata al 118, attorno alle 23, da parte del padre di un escursionista, preoccupato perché il figlio non era tornato da una camminata sugli Spalti di Toro e non era raggiungibile al telefono. L’uomo aveva avuto l’ultimo contatto con il figlio alle 13.20 circa, tramite un messaggio in cui gli aveva comunicato che l’itinerario che avrebbe seguito era da Domegge verso il Rifugio Padova e poi lungo i sentieri 346 e 342, il bivio 353 verso forcella Montanaia fino al Bivacco Perugini, la risalita a Forcella Segnata e discesa al Rifugio Padova per il sentiero 357. Con l’aiuto dei Carabinieri si è cercata l’ultima cella telefonica agganciata, che si è poi scoperto essere quella di Pozzale di Cadore, che si aggancia dalla zona di Forcella Montanaia. A quel punto si sono attivate sia le squadre di terra del Veneto che quelle del Friuli per perlustrare a piedi i due versanti della forcella e nel contempo è arrivato l’elicottero dal Trentino Alto Adige abilitato al volo notturno per una perlustrazione a partire dal Rifugio Padova. L’escursionista è stato ritrovato dalle squadre dei soccorritori sul versante friulano al Bivacco Perugini intorno alle tre e trenta ed è rientrato a piedi assieme a loro verso il rifugio Pordenone e quindi a Cimolais, dove è stato consegnato al padre. Le squadre sono rientrate alle 6.