ROCCA PIETORE Piovono le disdette dopo la tragedia della Marmolada. I messaggi sui social hanno portato a conseguenze preoccupanti per il turismo della Val Pettorina. Gli effetti del post-dramma sono evidenti. Ai turisti dell’orrore che salgono in Marmolada solo per curiosità dopo la tragedia si sommano anche quelli che a causa di quanto accaduto in quella domenica di sangue hanno deciso di trascorrere le ferie altrove.
L’albergatore Maurizio De Cassan (Hotel Tyrolia, Malga Ciapela): “Il messaggio che è stato e che viene ancora proposto della Marmolada è scellerato e del tutto sbagliato. Non è assolutamente vero che la Marmolada è chiusa, chiusa è solo quella parte di ghiacciaio in territorio di Canazei in versante agordino o bellunese della Marmolada è aperto e sicuro. Stiamo rischiando un’altra volta la stagione turistica estiva. Una cosa che non ha logica tanto che rischiamo veramente di fare la figura dei becchi e bastonati considerato che prima abbiamo perso il ghiacciaio a favore degli amici di Canazei e ora per una sciagura che è successa sul loro territorio di loro giurisdizione e che a noi non ci riguarda stiamo purtroppo pagando un prezzo alto in quanto nel bel pieno della stagione”
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Il sindaco Andrea De Bernardin: “Quando si parla di Marmolada bisogna stare molto attenti al messaggio che si vuole far passare perché se passa in maniera distorta può veramente creare molti guai alla nostra economia turistica. Purtroppo le informazioni e i molti messaggi che sono passati in questi giorni sulla tragedia hanno avuto risvolti negativi».
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