REDAZIONE Una valanga si è staccata dalla Marmolada sul sentiero che porta a Punta Penia. Sul posto i soccorsi hanno estratto 8 feriti ma il bilancio è anche di 6 vittime. Sembra siano una decina i dispersi. Sono state attivate tutte le unità del Soccorso Alpino della zona. La valanga avrebbe investito due cordate, valanga con un fronte di 300 metri. Dei feriti 2 sono stranieri, tedeschi, i prognosi riservata, e un quarantenne italiano in condizioni disperate. In questi minuti si stanno portando all’ospedale di Belluno due persone, un trauma alla caviglia e un trauma neurologico. In serata sono state sospese le ricerche.
L’ASSESSORE REGIONALE GIANPAOLO BOTTACIN
ROBERTO PADRIN PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
IL SINDACO DI ROCCA PIETORE ANDREA DE BERNARDIN
DALL’ULSS 1 DOLOMITI
BELLUNO Nell’ambito dell’operazione di soccorso in Marmolada la Centrale Operativa 118 di Trento, competente per territorio, ha richiesto il supporto delle Centrali operative vicine, tra cui quella di Pieve di Cadore. L’ulss Dolomiti ha inviato sul posto l’elisoccorso Falco da Belluno e Delta Echo, attivo dal 1 luglio, da Cortina, oltre all’ambulanza di Rocca Pietore per i soccorsi via terra, con la regia del Coordinamento Regionale Emergenza Urgenza. Falco ha poi trasportato due feriti in codice giallo (gravi ma non in pericolo di vita) all’ospedale di Belluno. Delta Echo ha elitrasportato un paziente critico in codice rosso all’ospedale di Treviso. Sono in corso gli accertamenti sui due pazienti, un uomo e una donna stranieri, attualmente ricoverati all’ospedale di Belluno. I due elicotteri stanno rientrando alla base.
LUCA ZAIA PRESIDENTE DEL VENETO
“Quanto è successo oggi sulla Marmolada è una tragedia che ci tocca tutti e che ci colpisce profondamente. La macchina della Regione Veneto è intervenuta con tutti i mezzi, gli operatori e i volontari possibili per portare in salvo i feriti, alcuni dei quali sono stati trasportati e presi in carico dalle nostre strutture ospedaliere. Continuo, soprattutto tramite la Protezione Civile e il Suem 118 regionale (i cui uomini e donne stanno dando il massimo, lavorando senza sosta), a seguire gli sviluppi di un incidente che si fa fatica ad accettare e a comprendere. Siamo vicini ai famigliari delle vittime di questa terribile domenica sulla Regina delle Dolomiti.”
DARIO BOND
“In casi eccezionali, bisogna delimitare gli accessi alla montagna, a quelle zone già di per sé complesse come sono i ghiacciai alpini. Questi giorni rappresentano proprio l’eccezione, con zero termico quasi a 5.000 metri e condizioni di sicurezza scarsissime per i sentieri nei pressi di un ghiacciaio. Esprimo il mio cordoglio per le vittime e ringrazio i soccorritori che si stanno prodigando per trovare altre persone rimaste sotto la valanga, e per mettere in sicurezza l’area. Ci sono aree in montagna che risultano particolarmente ostiche, difficili, aspre. E come tali vanno approcciate”.
ROGER DE MENECH, DEPUTATO PD
«Sulla Marmolada si sta consumando una tragedia immane. Ieri è stato toccato il record di caldo (oltre i dieci gradi centigradi) sulla cima più alta delle Dolomiti. Sto seguendo con crescente apprensione l’evolversi della situazione. Il mio primo pensiero è per le famiglie delle vittime. Voglio dare il mio incoraggiamento e plauso al Soccorso Alpino e a tutti i soccorritori che in questa terribile giornata rappresentano il filo di speranza che ci tiene legati alla vita».
ALESSANDRA MORETTI, EURODEPUTATA PD
«Una tragedia terribile. Seguo in diretta con angoscia le notizie sul crollo della Marmolada che ha causato almeno sei morti. Sono vicina alle famiglie delle vittime in un momento di grande dolore e ringrazio i soccorritori per l’abnegazione e il lavoro senza sosta».
MARCO BUSSONE, PRESIDENTE UNCEM
“È fragile la montagna. Il cambiamento climatico rende ancor più fragile quello che era giù un corpo complesso, beni collettivi da proteggere. Lo abbiamo visto oggi ancora una volta oggi nel crollo sulla Marmolada. Sappiamo che frane di roccia e di ghiaccio vi saranno ancora. Gli ecosistemi si stanno infragilendo. Così le rocce anche per effetto della contrazione dei ghiacciai e della riduzione delle precipitazioni. Prevenire è complesso. Sbagliato però dire che ‘la montagna uccide’. La crisi ecologica e ambientale che viviamo rende la montagna più fragile, problema serio di una collettività, del nostro Paese, che non può passare oltre. Uncem ringrazia soccorritori, volontari, forze dell’ordine al lavoro sulla Normale della Marmolada, sui versanti, negli ospedali in queste ore. Uncem si unisce alle famiglie delle vittime, con commozione”.
VIDEO POSTATO IN RETE DA MORENO PESCE