VENEZIA Il presidente della Regione Renato Frigo prende posizione ed esprime il parere ufficiale del Cai a margine dei numerosi interventi degli ultimi giorni sul maxi progetto di giro completo delle Dolomiti con gli sci. Il Cai Veneto esprime la propria contrarietà in merito agli impianti e alle piste previste definendoli maxiprogetti onerosi e impattanti nel contesto ambientale.
La costruzione di un nuovo impianto ha l’indubbio vantaggio economico di generare un indotto turistico industriale nell’area, permette la creazione di posti di lavoro. Ma sono stati valutati i costi ambientali di costruzione? Vale la pena di fare un investimento così oneroso sia in termini economici che di natura. Come CAI Veneto riconosciamo che lo sci ha rappresentato e rappresenta un ruolo strategico nell’economia della montagna, questo ha permesso ad alcune comunità di mantenere il proprio radicamento geografico e la salvaguardia di un irrinunciabile patrimonio ambientale e naturalistico. Ma non può esservi uno sviluppo di impianti a fune che sia NO LIMIT. Bisogna porre un limite allo sfruttamento delle risorse naturali sulle quali si fonda il turismo. Se la natura (ma anche la cultura e le tradizioni) vengono “distrutte” nel lungo periodo si arriva alla distruzione economica di un territorio. Secondo gli studi, le tre principali ripercussioni del cambiamento climatico sul turismo saranno una riduzione della stagione invernale con una conseguente diminuzione delle entrate per le destinazioni che vivono di turismo invernale. Un aumento dei costi di gestione degli impianti per riduzione stagione invernale e un aumento della neve artificiale e un notevole aumento dei costi per i turisti che vogliono praticare gli sport invernali.