LA GIUDIZIARIA, OGGI SUL CORRIERE DELLE ALPI, DI GIGI SOSSO
AGORDO Il medico anestesista è accusato di aver effettuato accessi abusivi al sistema informatico dell’azienda sanitaria Ulss 1 Dolomiti, senza alcun motivo legato alla sua professione. Questi accessi avrebbero avuto lo scopo di ottenere informazioni riservate sulla salute di una donna con cui aveva avuto una breve relazione, interrotta dalla volontà unilaterale della donna. L’accusa mossa dal pubblico ministero Sandra Rossi è di accesso abusivo a un sistema informatico protetto da misure di sicurezza, un reato che può portare a una pena di reclusione fino a cinque anni, considerando il contesto della sanità pubblica. Inoltre, la donna coinvolta si è costituita parte civile e chiederà un adeguato risarcimento danni. La prima udienza del dibattimento è stata fissata per l’11 marzo alle 10.30. Il dottore è originario di Napoli e lavorava come anestesista presso l’ospedale Papa Luciani. Inizialmente è stato sospeso dal servizio presso l’Ulss 1 Dolomiti per sei mesi, ma successivamente è stato reintegrato in un ruolo diverso.
OPERAZIONE ANTIDROGA, 12 ARRESTI E UNA POSSIBILE CONDANNA FINO A 7 ANNI
BELLUNO Nel 2017, a seguito di un’operazione antidroga condotta dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Belluno, sono state avanzate due richieste di condanna e una di proscioglimento per particolare tenuità del fatto. Violeta Bacaliuc, cittadina moldava, rischia sette anni di carcere e una multa di 50.000 euro per detenzione e spaccio di droga, nonostante abbia cercato di redimere il fidanzato. L’albanese Jurgen Rroqja rischia invece un anno e sei mesi di carcere. Martina Tiziani ha ricevuto una richiesta di tenuità del reato da parte del pm d’udienza Gianluca Tricoli. Questi sono gli ultimi tre imputati in un’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Paolo Sartorello, che aveva portato all’arresto di 12 persone: 10 uomini e due donne. In totale, sono stati denunciati 48 individui e quattro sono stati segnalati alla Prefettura per uso di sostanze stupefacenti. La rete coinvolgeva oltre cento consumatori, compresi dieci minorenni, in quanto lo spaccio avveniva anche vicino alle scuole. (FOTO ARCHIVIO)
RELAZIONI TOSSICHE E RICATTI SESSUALI
BELLUNO un cittadino marocchino I.N., ha tentato di ricattare il suo ex compagno chiedendo 5.000 euro, minacciando di diffondere video dei loro rapporti sessuali e altri filmati in cui sarebbero coinvolti dei minorenni. Tuttavia, il partner ha denunciato il ricatto, e I.N. è ora accusato di tentata estorsione. Il pubblico ministero ha richiesto una condanna a due anni e mezzo, mentre la difesa afferma che l’imputato dovrebbe essere assolto per mancanza di prove concrete. Il caso è stato rinviato per repliche e sentenza. (FOTO ARCHIVIO)