di RENATO BONA
mondi medievali.net” che si occupa a livello nazionale, regione per regione, provincia per provincia di: castelli, fortezze, rocche, torri, borghi ed edifici fortificati oltre a “palazzi del potere”, dopo aver riportato quanto dedicato all’Agordino (per Agordo: Villa Crotta De Manzoni; per Andraz (frazione di Livinallongo del Col di Lana); il Castello; per Avoscan (frazione di San Tomaso Agordino), per i resti del Castello) nella nostra ricognizione sulla provincia di Belluno ci soffermiamo oggi, e sintetizziamo, la realtà zumellese con Mel, presente con: Palazzo delle Contesse, Palazzo Zorzi, Castello di Zumelle. Leggiamo, fra l’altro, per Palazzo delle Contesse sito nell’angolo nord-ovest della piazza Papa Luciani, che “l’edificio secentesco completa la cortina continua di edifici che racchiudono la piazza, mentre sul retro guarda una corte pavimentata interna privata, raggiungibile mediante un portale passante e chiusa a nord da una barchessa indipendente”. Il palazzo, ora proprietà comunale, sorse nel XVII secolo per volere di Adriano del Zotto e prese il nome di “delle Contesse” perché egli sposò due contesse veneziane, Elisabetta Papadopuli ed Elisabetta Tiepolo, rispettivamente in prime ed in seconde nozze. Ai tre piani fuoriterra ed ampio sottotetto, si aggiunge un piano parzialmente interrato visibile solo dalla corte”. Vengono definiti interessanti gli artistici camini, orlati con cornici e piccole feritoie, che svettano sopra il tetto. L’interno consta di uno spazio centrale che dà accesso a due vani laterali. Salendo verso il piano nobile si apre la vista al soffitto affrescato del salone, finemente decorato dal settecentesco pittore bellunese Antonio Bettio. Abbassando lo sguardo, si scopre un pavimento “alla veneziana” ricco di decori floreali, geometrici e di stemmi, assai degno di nota. Infine, si giunge ad un ampio sottotetto abitabile sorretto da una superba copertura a capriate lignee. L’edificio, recentemente restaurato, è destinato a Centro culturale della Comunità Zumellese: sede dell’Ufficio Turistico, ospita eventi d’arte, concerti, congressi, ed il Museo Civico Archeologico di Mel, a cui è dedicato il secondo piano, dove sono esposti reperti provenienti dalla vicina Necropoli Paleoveneta. Palazzo Zorzi, già sede della Magnifica comunità di Mel ed ora degli Uffici comunali, vide l’avvio dei lavori di costruzione nel 1510; è caratterizzato da un ampio loggiato con archi sostenuti all’esterno da capitelli ionici e all’interno da capitelli pensili. A destra del portone di ingresso, è visibile lo stemma della veneziana nobile famiglia Zorzi, che ottenne il contado di Zumelle a partire dall’anno 1422. Accanto allo stemma si notano le grate delle prigioni dalle quali il carcerato udiva la sentenza letta dal giudice unico dalla grande sala adiacente un tempo chiamato lođa (loggia), oggi sede dell’Ufficio tecnico comunale. La lođa era costituita da un ampio salone affrescato dal pittore Giovanni da Melo e arricchito con stalli in legno massiccio perduti, purtroppo, durante un grave incendio avvenuto nel 1633 dopo i festeggiamenti per la nomina di Costantino Zorzi a consigliere del Serenissimo Ducal Dominio. Ai piedi di una colonna, all’entrata della lođa, è visibile un grosso anello in ferro che veniva utilizzato per legare i condannati destinati ai tratti di corda e alla fustigazione. Sopra il tetto si erge una torretta nella quale venne collocato il grande orologio del 1520, con quadrante dipinto da Giovanni da Melo, che in origine si trovava nel campanile della chiesa, distrutto nell’incendio del 1756 causato da un fulmine. Al primo piano del palazzo si accede per mezzo di un’ampia gradinata in pietra e si giunge all’elegante salone principale che si apre verso la piazza attraverso un’artistica pentafora. Le pareti interne sono decorate da antichi affreschi risalenti al 1545, opera di Marco da Mel (o da Melo) fratello di Giovanni e figlio del pittore cadorino Antonio Rosso. Al centro si nota Atlante sull’ippogrifo, a destra il palazzo del re d’Etiopia attorniato dalla propria corte. Le pareti sono abbellite da larghe fasce decorative con draghi, centauri, putti, cariatidi, grifi, elementi floreali e architettonici. Nell’ufficio del sindaco, vi sono due tele con ritratti a olio: il ritratto di Lucrezia Zorzi, realizzato nel 1593, e quello di suo figlio Costantino Zorzi ben voluto signore di Mel dal 1619 al 1642. L’ultimo piano ospita la sala consiliare dove è conservato un quadro del celebre pittore locale Luigi Cima. Siamo al Castello di Zumelle, a Tiago: si erge sulla vetta di un colle a strapiombo sopra il torrente Terche. Del castello rimane soltanto una parte e c’è da dire che le numerose distruzioni subite nel corso dei secoli e le successive ricostruzioni, riparazioni e rifacimenti hanno modificato la forma primitiva dell’antico maniero. Le testimonianze e le indicazioni storico-archeologiche. Si accede all’interno attraverso un ponte posato su due archi, che immette in un porticato con annesso scantinato, da dove, per una modesta scala di legno, si sale al piano superiore. Qui si trovano alcune stanze adibite ad abitazione. Nella parte est esisteva un grande magazzino, al posto del quale fu sistemato un salone (ora luogo di ristoro) messo in comunicazione con la parte superiore, adibita a solaio, per mezzo di una grande scala di legno e verso il seminterrato, per mezzo di un’altra scala in pietra. Sempre nella parte orientale, si trova ancora la chiesetta, dedicata a san Lorenzo; nel 1965, durante i lavori nella parte sottostante, fu scoperta l’abside di una più antica chiesetta. Al centro si erge la torre, alta circa 36 metri, a pianta quadrata, con lati di circa 8.30 metri, suddivisa in 5 ripiani; Vi si accede attraverso una piccola porta ottenuta abbattendo parte della parete. Nell’alto vi è la campana fusa nell’anno 1473 da Zampetrus patavus la quale, oltre allo stemma dei feudatari Zorzi, reca le immagini di Cristo crocifisso, della Madonna, di San Marco protettore di Venezia e di San Giorgio, protettore della famiglia feudale.
NELLE FOTO (sito “mondimedievali.net”): due scorci ciascuno per Palazzo delle Contesse, Palazzo Zorzi ed il Castello di Zumelle.