Mel, nella Sinistra Piave bellunese, è il capoluogo e la sede di Borgo Valbelluna, Già comune autonomo autonomo (con Bardies, Campo, Campo San Pietro, Carve, Carve Montagna, Col, Conzago, Cordellon, Corte, Farra, Follo, Gus, Marcador, Nave, Pagogna, Pellegai, Puner, Samprogno, San Candido, Signa, Tallandino, Tiago, Torta, Tremea, Valmaor, Vanie-Rive di Villa, Villa di Villa, Zottier), il 30 gennaio 2019 si è fuso con i comuni di Lentiai e Trichiana dando vita alla nuova realtà comunale che, per dirla con la libera enciclopedia Wikipedia, conserva uno dei più interessanti centri storici della provincia tanto da conseguire la bandiera arancione del Touring club italiano per due volte consecutive. Inoltre, dal 2018 fa parte de I borghi più belli d’Italia. Stringato, ma decisamente lusinghiero il giudizio che si può leggere sul sito books.google.it: “Vero e proprio palinsesto della frequentazione umana della zona, ha – come dimostrano le necropoli dell’VIII-V secolo a.C. trovate sotto l’attuale centro abitato – origini paleo venete. Sulla signorile e armoniosa piazza Papa Luciani affacciano eleganti edifici, tra i quali spiccano il palazzetto Barbuio-Francescon, con tracce di affreschi cinquecenteschi; il palazzo della Magnifica Comunità di Zumelle, cinquecentesco, e il caratteristico edificio della locanda al Cappello, risalente al ‘600. La parrocchiale di S. Maria Annunciata è invece settecentesca”. Di nuovo il sito wikipedia: “…equidistante da Belluno e da Feltre è collegato a queste con la scorrevole strada provinciale della Sinistra Piave, sorge sulla riva sinistra del fiume Piave e alla destra del torrente Puner suo affluente”. Quanto alle origini del nome la libera enciclopedia scrive su internet. “Il toponimo deriva dal vicino castello di Zumelle, a sua volta derivato dal termine gemellus (gemello) ad indicare che la fortezza si contrapponeva al vicino Castelvint Mel ha sicuramente una storia antichissima: le sue origini sono primitive, più precisamente paleovenete. Infatti, un gruppo di questi abitanti si stabilirono nella zona intorno all’VIII secolo a.C. Negli anni sessanta del XX secolo, a circa un chilometro dal centro cittadino, venne alla luce un loro insediamento, con una necropoli ancora ben conservata. I numerosi reperti sono nel Museo civico del paese… Tra il V e III secolo a.C. vi si stabilirono i Galli, che lasciarono tracce nella toponomastica del territorio. Come per il resto della vallata, anche la zona zumellese entrò a far parte della storia romana, della quale ancora oggi si possono vedere i numerosi reperti conservati nel paese: lapidi, sepolcri, armi, monete e oggetti di vita quotidiana. Inoltre il territorio era attraversato dalla via Claudia Augusta Altinate, una strada notevolmente importante che collegava la Pianura Padana con l’oltralpe, i cui resti sono visibili ancora oggi. Con la fine dell’Impero romano subentrarono i barbari. Significativa la presenza dei Longobardi che lasciarono testimonianze nei luoghi di culto come la chiesa di San Donato. Con il Medioevo sorsero numerosi manieri a difesa della valle e delle vie di comunicazioni. Il più importante fu sicuramente il Castello di Zumelle, perno principale del sistema difensivo dell’intera Valbelluna. In questo periodo, il contado di Mel assunse importanza diventando protagonista nella scena storica della zona. Il borgo di Mel venne fortificato poiché vi risiedeva la nobiltà con a capo la famiglia Zorzi, potente amministratrice dell’intero contado che all’epoca comprendeva anche una parte degli odierni comuni di Lentiai e Trichiana. Nell’anno 1404, il contado di Zumelle diede la sua dedizione alla Serenissima Repubblica di Venezia, causando la distruzione forzata di tutto il suo sistema difensivo. Mel rimase veneziana fino all’arrivo di Napoleone che stravolse tutto il sistema amministrativo: il territorio, infatti, era governato da Regole che amministravano singolarmente ogni paese. Nel XIX secolo il territorio ha subito la stessa sorte dell’intera vallata: le due guerre mondiali portarono un bilancio pesante di vite umane zumellesi. Da ricordare la figura di Angelo Pellegrino Sbardellotto, un anarchico e antifascista che tentò l’uccisione del Duce. Negli anni ’50 si spopolò a causa dell’emigrazione. Con il boom economico il paese da totalmente agricolo e contadino mutò all’attuale forma, con importanti aziende industriali e artigianali”. E veniamo al centro storico nella cui piazza principale, ora intitolata a Papa Giovanni Paolo I, il “Papa bellunese del sorriso” che fu vescovo di Vittorio Veneto, diocesi di appartenenza di Mel, “si affacciano meravigliosi palazzi, un tempo sedi della nobiltà locale. Tra gli edifici più importanti vi sono la casa Fulcis (ora Zadra, XVII secolo), il Palazzo Fulcis (che oggi ospita l’‘Antico albergo Cappello’ XVIII secolo) il Palazzo Zorzi (attuale sede del municipio,XVI secolo) con una stupenda torretta dell’orologio nella cima e la tipica Loda (loggia) al pian terreno, il pPalazzo Del Zotto (XVII secolo), la casa Francescon (originaria del XIV secolo), il palazzo Karera (Pivetta) sorto lungo le antiche mura del feudo, che conserva ancora l’antica porta di accesso al borgo fortificato. Sulla piazza si protende imponente la settecentesca chiesa arcipretale di Santa Maria Annunziata, di epoca barocca, particolare per la mancanza del campanile crollato per un incendio nel ‘700 e mai più ricostruito. A poca distanza sorge la più antica chiesa dell’Addolorata, che conserva dipinti risalenti al Quattro-Cinquecento. La struttura che oggi vediamo è solo la parte absidale della vecchia chiesa distrutta dal crollo del campanile. Sul lato nord sorge un torrione mozzato adibito a campanile. Nel rione di Borgo Garibaldi l’antica chiesa di San Pietro, oggi sconsacrata, sorge sui ruderi di un antico tempio; nel suo sagrato furono scoperti diversi sarcofagi. Poco distante sorgeva un’altra chiesa antica, quella di San Lorenzo, di cui oggi rimane solo il portale. Nel palazzo delle Contesse si trova il Museo civico archeologico, con corredi tombali provenienti dalla necropoli paleoveneta sita nella parte bassa dell’abitato. Tale necropoli è una fra le più interessanti del periodo dell’epoca del ferro”. Concludiamo ricordando che vengono proposte a Mel numerose attività culturali: dalle mostre d’arte alla Rassegna internazionale di canto corale, il Maggio teatrale zumellese, il Settembre zumellese con i carri allegorici: Mele a Mel con mostra dell’artigianato locale e rassegna di canto popolare. NELLE FOTO (Wikipedia e Renato Bona): scorci del centro storico del capoluogo zumellese.