LONGARONE In Metalba le intenzioni sono chiare: potenziiare la produzione e martedi è in programma la conferenza di servizi in Provincia, decisoria sul progetto presentato dell’azienda metallurgica. All’ordine del giorno ci sarà il progetto di incremento della capacità fusoria massima dello stabilimento di Longarone da 65 a 120 tonnellate al giorno. Alla conferenza di servizi potranno partecipare, senza diritto di voto, sia Metalba sia i rappresentanti dei comitati che, all’assemblea pubblica di ottobre scorso prevista dalla procedura di Via e poi con osservazioni depositate a metà giugno, hanno espresso forti preoccupazioni per le ricadute sul piano dell’inquinamento e della salute pubblica.
“Nella conferenza dei Servizi dove siamo stati invitati come portatori di interessi diffusi dalla Provincia – spiegano Davide de Martin Bona e Carla Feltrin rispettivamente del comitato Fortogna e respira Feltre – auspichiamo che le incongruenze evidenziate dalla precedente Conferenza e ribadite in più occasioni dalle nostre osservazioni, anche in considerazione della pericolosità di questa attività, venga negata l’autorizzazione all’ampliamento ed inoltre nel rinnovo dell’attuale Autorizzazione Ambientale, vengano introdotte ulteriori controlli e verifiche a questa attività. Vorremmo infine trasformare il rammarico in un nuovo appello all’ULSS1 Dolomiti e all’ARPAV: non è stato possibile, come richiesto esplicitamente nelle ns osservazioni di oltre un anno fa, predisporre un’analisi epidemiologica di chi abita nelle zone limitrofe all’azienda e ai lavoratori, nonché delle analisi dei terreni per verificare le ricadute degli inquinanti, ma chiediamo che per il prossimo futuro questa sia realizzato.
Forse con questi dati in mano sarà più facile dare un giudizio sulla compatibilità sanitaria e ambientale di una fonderia di questo tipo in un centro abitato”.
Forse con questi dati in mano sarà più facile dare un giudizio sulla compatibilità sanitaria e ambientale di una fonderia di questo tipo in un centro abitato”.
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