Nel testo firmato dal MISE, la conformità degli impianti sarà verificata e dichiarata dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente
ROMA “Il mini idroelettrico finalmente volta pagina: il Ministero dello Sviluppo Economico ha infatti firmato il decreto FER1 (Decreto incentivi fonti rinnovabili) che mette la parola fine ad una battaglia portata avanti dal Movimento 5 Stelle negli ultimi due anni, non senza difficoltà, a difesa dell’eco-sistema alpino, delle nostre vallate e dei nostri corsi d’acqua”.
Lo annuncia Federico D’Incà, deputato del Movimento 5 Stelle, in seguito alla firma del decreto Fer1 che assegna gli incentivi agli impianti che producono energia da fonti rinnovabili.
“Grazie all’intervento del Ministero dell’Ambiente, che ha riformulato il testo che la Direzione Generale Concorrenza dell’Unione Europea aveva messo in discussione nella parte riguardante i criteri di concessione delle derivazioni, sarà molto più difficile trovarsi di fronte a degli eco-mostri – spiega D’Incà, che aggiunge: infatti solo le concessioni conformi alle Linee guida per le valutazioni ambientali ex ante delle derivazioni idriche, (D.D. n. 29/STA – Salvaguardia territorio acque) e al le Linee guida per l’aggiornamento dei metodi di determinazione del deflusso minimo vitale, (D.D. n. 30/STA) potranno avere l’autorizzazione a realizzare gli impianti. La conformità sarà verificata e dichiarata dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA) attraverso le sue strutture preposte ai controlli”.
Non solo: D’Incà specifica anche che “i costi dell’istruttoria da parte dell’ufficio accertatore e dell’autorità concedente per la verifica della conformità, saranno a carico del richiedente, rendendo quindi oneroso affrontare questa procedura e il giudizio dell’ente preposto”.
“Sono soddisfatto – conclude il deputato del Movimento 5 Stelle – perché ho temuto che i forti interessi che giravano (e girano) intorno a questo business potessero dare il colpo di coda ad un processo che abbiamo seguito passo passo con gli uffici del MISE e del Ministero dell’Ambiente, a cui va la mia riconoscenza. Il testo iniziale che avevamo inviato alla Commissione Europea era ancora più stringente, ma a seguito delle richieste di modifica da parte della Direzione per la Concorrenza, abbiamo raggiunto quello che è un ottimo risultato. Il Movimento 5 Stelle ha dimostrato attenzione su questo tema a partire dalla scorsa legislatura e finalmente è stata trovata una soluzione per il nostro eco-sistema alpino”.
Lo annuncia Federico D’Incà, deputato del Movimento 5 Stelle, in seguito alla firma del decreto Fer1 che assegna gli incentivi agli impianti che producono energia da fonti rinnovabili.
“Grazie all’intervento del Ministero dell’Ambiente, che ha riformulato il testo che la Direzione Generale Concorrenza dell’Unione Europea aveva messo in discussione nella parte riguardante i criteri di concessione delle derivazioni, sarà molto più difficile trovarsi di fronte a degli eco-mostri – spiega D’Incà, che aggiunge: infatti solo le concessioni conformi alle Linee guida per le valutazioni ambientali ex ante delle derivazioni idriche, (D.D. n. 29/STA – Salvaguardia territorio acque) e al le Linee guida per l’aggiornamento dei metodi di determinazione del deflusso minimo vitale, (D.D. n. 30/STA) potranno avere l’autorizzazione a realizzare gli impianti. La conformità sarà verificata e dichiarata dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA) attraverso le sue strutture preposte ai controlli”.
Non solo: D’Incà specifica anche che “i costi dell’istruttoria da parte dell’ufficio accertatore e dell’autorità concedente per la verifica della conformità, saranno a carico del richiedente, rendendo quindi oneroso affrontare questa procedura e il giudizio dell’ente preposto”.
“Sono soddisfatto – conclude il deputato del Movimento 5 Stelle – perché ho temuto che i forti interessi che giravano (e girano) intorno a questo business potessero dare il colpo di coda ad un processo che abbiamo seguito passo passo con gli uffici del MISE e del Ministero dell’Ambiente, a cui va la mia riconoscenza. Il testo iniziale che avevamo inviato alla Commissione Europea era ancora più stringente, ma a seguito delle richieste di modifica da parte della Direzione per la Concorrenza, abbiamo raggiunto quello che è un ottimo risultato. Il Movimento 5 Stelle ha dimostrato attenzione su questo tema a partire dalla scorsa legislatura e finalmente è stata trovata una soluzione per il nostro eco-sistema alpino”.