di Renato Bona
Soffermandoci ad esaminare il prezioso volume “La Provincia, di Belluno in regime fascista” edito nell’aprile 1934, dodicesimo dell’era, a cura della Regia Prefettura e della Federazione provinciale, in particolare con il vice prefetto Carlo Riva, per i tipi dello stabilimento tipografico Panfilo Castaldi di Feltre, abbiamo appreso che, nel primo decennio mussoliniano, a Lamon furono realizzate due opere pubbliche mentre nello stesso periodo furono ben 23 quelle di Sovramonte. Vediamole. Nel 1925 Lamon sostenne interamente la spesa di 300 mila lire per la costruzione nell’arco di due anni del Palazzo municipale con sei locali per gli uffici, la sede del fascio e la sala del Dopolavoro. Nel 1930 l’impegno finanziario del Comune fu di 35 mila lire per la realizzazione del macello comunale “costruito secondo le norme d’igiene, con ampio locale per mattazione, convenientemente attrezzato, ed altro locale per deposito”. Sovramonte. Nell’anno 1925 si avviò l’installazione del telefono e così si legge nel libro: “Quest’opera venne iniziata in quest’anno e fu provvisto soltanto all’installazione della linea Servo-Feltre, con la spesa di lire 8.000. Successivamente la linea venne estesa anche alle altre frazioni di Sorriva, Zorzoi e Molino e costò altre lire 9 mila. Complessivamente la spesa fu di lire 17 mila”. E’ dell’anno 1925 la costruzione della passerella sul Cismon: “fu provveduto ad essa, la più parte con risarcimento danni di guerra; offre al pedone un rapido mezzo di comunicazione con Fonzaso. E’ lunga metri 60: vero capolavoro d’arte pensile a una sola arcata. Sorge sulle rovine della precedente distrutta dalla furia tedesca. Costò lire 43.000”. Nello stesso anno: ultimazione dell’Asilo-Monumento in Servo capoluogo. Si precisa che: “Vi concorse tutta la popolazione di questo Centro e l’opera costò lire 45 mila, comprese le 6.000 pagate dal Comune. Dovrà servire per raccogliere i fanciulli di questa stessa frazione, non appena i mezzi lo consentiranno. Ora è adibito a edificio scolastico”. Anno 1927. Con spesa di lire 15 mila l’impianto di illuminazione pubblica, con la forza elettrica fornita gratuitamente dalla Società industriale elettrica Adriatica. Acquisto, con spesa di lire 6 mila di materiale scolastico e didattico per arredare le scuole. Spesa di 15 mila invece per l’allargamento dei cimiteri visto che “le ristrette aree non contenevano più le nuove salme”. 1455,55 lire l’impegno per la riparazione del campanile settecentesco di Faller che minacciava di rovinare. Infine nello stesso anno spesa di 2.019,40 lire per la costruzione di varie stufe igieniche nelle scuole. Nell’anno seguente: “L’igiene e la sanità pubblica esigevano un necessario provvedimento per impedire che durante la stagione piovosa il rigurgito delle acque piovane affluisse lungo le vie della frazione di Zorzoi. Si provvide dunque col risarcimento dei danni di guerra a dotare il paese di fognature, con spesa di 13 mila967,65 lire”. Fognatura anche per Servo e spesa di 12 mila 800 lire; quindi: i balconi del Municipio, con onere di mille lire: la tinta allo stesso Palazzo, con spesa di 2 mila lire; ancora: il lastricato davanti alla sede municipale, con spesa di 1290 lire. Considerato che da molti anni era vivamente reclamato l’acquedotto dai frazionisti, venne realizzata dagli stessi una conduttura d’acqua a Gorna ed il Comune concorse con un sussidio di mille lire. Cinquecento, invece, per concorrere alla spesa per la vasca di raccolta di acqua potabile in Marcon. “Impellente era intanto il bisogno dell’ambulatorio medico ma nessuna amministrazione si decideva a farlo”. Per il Comune l’onere fu di 3 mila 281 lire. Mentre 5 mila 912,22 furono spese per riparazioni straordinarie alle strade e ad alcuni ponticelli e muri di sostegno mentre fu di mille lire la spesa per la sistemazione delle scale e della sala del Dopolavoro nel Municipio. Due gli interventi dell’anno 1929: la costruzione di serbatoi d’acqua potabile a Servo e Sorriva che “in caso di siccità servono ottimamente pel rifornimento idrico alla popolazione per diversi giorni, nonché in caso d’incendio”; la spesa fu di 5 mila lire; per la riparazione della conduttura d’acqua di Sorriva, impedendo che una numerosa borgata rimanesse senza acqua, l’onere sostenuto ammontò invece a 5 mila 137,30 lire. E siamo all’anno 1930 quando vennero spese 5 mila lire per l’impianto anagrafico e 2.675 per riparazioni alle casere della malga Vallazza che da anni “erano in uno stato pietoso e malsicuro era il ricovero del bestiame”. Conclusione della rassegna di interventi del regime fascista a Sovramonte, con l’anno 1932: per l’edificio scolastico di Sorriva, iniziato fin dal 1929, il Comune contrasse un mutuo di 137 mila lire e completò l’opera nel 1932: due aule, altrettanti alloggi per insegnanti, corridoio comune, spazioso cortile; spesa di 37 mila 500 lire per l’elevazione di un piano dell’edificio scolastico di Faller “che non era più sufficiente per i bisogni della popolazione scolastica, sensibilmente aumentata”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “La Provincia di Belluno in regime fascista; L’Amico del Popolo; Pro Loco Sovramonte): il palazzo municipale di Lamon; la passerella sul torrente Cismon; l’Asilo-Monumento ai Caduti di Sovramonte; l’edificio scolastico di Sorriva: Lamon oggi; panoramica di Faller di Sovramonte.