Il Veneto è in prima fila grazie alla dottoressa Evelina Tacconelli, punto di riferimento in Italia per i monoclonali.
“Ci aspettiamo che trattare con urgenza i pazienti riduca i ricoveri in ospedale. Non andate a letto la sera con il dubbio di aver infettato qualcuno mandandolo in ospedale, la mascherina va usata si pensi al rischio per chi è accanto… se si vuole dormire con serenità. Serve senso etico di comunità”
LA DOTTORESSA EVELINA TACCONELLI direttrice della sezione Malattie Infettive dell’azienda ospedaliera universitaria di Verona.
Le stime ottimistiche fatte assieme si sono verificate come discusse. C’è una riduzione di ricoveri ospedalieri, di pazienti che hanno bisogno della terapia intensiva. Interessante il dato della mortalità che comparando i periodi (2017-2019 con 2020-2021) per il mese di febbraio c’è una riduzione. Le mortalità possono avere fluttuazioni, ma non è aumentata come in altri mesi come dicembre e il dato è importante. Tutto il lavoro fatto con farmaci, vaccinazioni, organizzazione, medici, significa che si va verso il miglioramento.
non abbiamo avuto alcun decesso e nella ricerca useremo i monoclonali consentiti da Aifa.
ANTICORPI MONOCLONALI In Italia sono stati somministrate 2000 terapie per altrettanti pazienti, di questi 420 sono veneti. Siamo organizzati con le terapie in ciascuna Ulss. Verona delle 420 dosi ne ha fatte 120, abbiamo seguito quindi 120 pazienti equamente distribuiti maschi-femmine, con più di 70 anni con almeno una patologia concomitante e severa. Se prendo 120 pazienti con questa caratteristiche senza anticorpo monoclonali mi aspetto che tra i 30 d i 35 finiscano in ospedale, 5-7 vanno incontro a decesso. Quindi il 27% dei ricoveri nelle grandi categoria di fragili con l’1% di mortalità. Di 120 ne abbiamo ricoverati 14 (la metà dei 35) uno senza ossigeno, nessun decesso. I monoclonali devono essere somministrati il prima possibile, quando il paziente non ha ancora i propri anticorpi, e basta un tampone rapido per far scattare il trattamento. Aifa ci ha contattati e abbiamo saputo di aver vinto a livello nazionale il bando per lo studio dei monoconali. Siamo arrivati primi e ora possiamo farlo in tutto il Veneto STUDIO MANTICO 1260 pazienti inclusi quelli con più di 50 anni con diagnosi entro 4 giorni di infezione da Covid con almeno uno dei sintomi nelle liste riconosciute a livello internazionale, non devono aver bisogno di ossigenoterapia. Trattereni i pazienti con sintomi, anche solo stanchezza, con tampone positivo, avrà diritto ad entrare nello studio. Lavoreremo anche con una rete nazionale e i dati confluiranno tutti a Verona.
– audio – –
UNA QUARTA ONDATA? Credo sia difficile, c’e’ la vaccinazione, il distanziamento sociale i nuovi farmaci. EFFETTO VARIANTI Non c’è alcuna evidenza scientifica che i monoclonali apportino modifiche. Il discorso della varianti è però un discorso aperto, l’impatto sulla mortalità non è ancora chiarito, si sta studiando e investendo a livello Europeo, la regione Veneto è in prima linea rivalutando tutti i dati per cercare di capire analizzando anche i campioni congelati se ci siano correlazioni tra quadro clinico e varianti ma è tutto in definizione. SCUOLA IN PRESENZA AL 100%? decisione che non può essere valutata solo sulla base del rischio Covid, i ragazzi in dad prolungata hanno anche altri effetti collaterali dei quali soffrono, bulimia, anoressia, inoltre la dad non credo sia il modo migliore per creare una conoscenza solida. Se il personale della scuola è nella maggior parte vaccinato, con il sistema delle scuole sentinella, sarei tendenzialmente favorevole al ritorno in presenza. Mi sembra più utile riaprire che non riaprire.