BELLUNO «Piena e profonda collaborazione da parte di Belluno per la definizione delle strategie riguardanti la montagna. Tra il coordinamento delle Province interamente montane e questa nuova iniziativa, verranno poste le basi per garantire un nuovo sviluppo alle terre alte e superare le differenze tra territori». È quanto ha detto il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, intervenuto questa mattina in videoconferenza alla presentazione del Tavolo tecnico scientifico nazionale per l’attuazione della strategia per la montagna. Si tratta di una iniziativa del Ministero per gli Affari regionali e le autonomie, voluta dalla ministra Mariastella Gelmini, a cui hanno partecipato Massimiliano Fedriga (presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome), Erik Lavevaz (presidente della Regione Valle d’Aosta e coordinatore delle politiche della montagna nella Conferenza delle Regioni), Emanuela Corda (presidentessa della Commissione parlamentare per le questioni regionali), Marco Bussone (presidente dell’Uncem), Roberto Pella (vice presidente vicario dell’Anci), Massimo Castelli (coordinatore piccoli Comuni dell’Anci), Daniele Formiconi (responsabile area piccoli Comuni dell’Anci), Carlo Personeni (presidente di Federbim) e Luca Masneri (sindaco di Edolo, Brescia). «La nascita del Tavolo tecnico scientifico è un passaggio fondamentale nella definizione della strategia per la montagna. Una strategia che non potrà che avere anche Belluno al centro» ha detto il presidente Padrin, intervenuto come delegato da Upi a rappresentare le Province italiane. «Da quasi vent’anni la nostra provincia si trova a fare i conti con uno spopolamento sempre più accelerato, che riguarda in particolare i Comuni più periferici e in quota. Un problema che condividiamo con tutte le altre realtà dell’arco alpino e dell’Appennino, eccezion fatta per Trento e Bolzano. Ma che adesso sembra finalmente affrontabile, visto che la montagna sta diventando un’opportunità e non più un territorio “sfortunato”. Il Covid e il lockdown hanno fatto scoprire al grande pubblico il nostro ambiente, salubre e sicuro, ideale anche per il lavoro a distanza. E quindi abbiamo il dovere di cogliere questa occasione per dare un futuro alle cosiddette “terre alte”. Dobbiamo partire dai servizi, per dare la possibilità ai cittadini di rimanere a vivere in montagna, e anche per attrarre turisti e potenziali futuri abitanti. E dobbiamo garantire formazione e lavoro ai giovani. Oggi Belluno non ha l’Università – a parte il corso infermieristico di Feltre e alcuni corsi Luiss Business School e l’alta formazione di Certottica – e se i giovani vanno a studiare lontano, fuori provincia, poi per l’80% non tornano». «L’attenzione che la ministra Gelmini ha riacceso sulla montagna è fondamentale – continua il presidente Padrin -. Tanto più in questo preciso momento storico, in cui abbiamo la possibilità di intercettare risorse insperate fino a pochi anni fa. Mi riferisco in particolare al Fondo Montagna e al Fondo Integrativo, ma anche ai progetti del Pnrr. Da parte nostra piena e massima collaborazione al Ministero per lavorare insieme alla definizione delle strategie. Nella consapevolezza che la montagna ha bisogno della pianura, ma anche la pianura e i territori a valle hanno bisogno della montagna».
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BELLUNO ROBERTO PADRIN
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