VENEZIA “È caduto mentre si esercitava per salvare la vita agli altri, alla sua memoria va tutta la nostra riconoscenza e ammirazione. Nel contempo esprimo la vicinanza mia e dei Veneti ai familiari provati da questo grave lutto ed a tutta la Guardia di Finanza”. Così il Presidente della Regione del Veneto esprime la sua commozione per la morte sulle Dolomiti dell’appuntato scelto Sergio Francese del Soccorso Alpino delle Fiamme Gialle, durante un’esercitazione congiunta con il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico. “Oggi si è spezzata ancora una vita di quegli angeli che ogni giorno vegliano sulle nostre montagne e assicurano gli interventi di soccorso, a volte impossibili – prosegue il Governatore –. Uno di quell’esercito di uomini e donne della Guardia di Finanza, del Soccorso Alpino, dei reparti specializzati delle altre Forze dell’Ordine, del Suem, dei nostri Alpini e della Protezione Civile. Veri tutori di chi frequenta le nostre montagne, dediti alla tutela del prossimo, senza i quali andar per monti sarebbe molto più rischioso, privo di qualificati interventi nelle difficoltà”. “Come in altre occasioni tragiche – conclude il Presidente – la montagna ha chiesto ancora un eroe. La commozione che proviamo e la riconoscenza che dobbiamo ci inviti tutti a riflettere sul corretto modo di affrontare sentieri e pareti; anche per rispetto di questi professionisti sempre pronti. Non è tollerabile, infatti, che queste persone mettano a repentaglio la loro vita mentre si incontrano incoscienti che giocano a fare l’alpinista in ciabattine, con attrezzatura totalmente inadeguata e senza esperienza e preparazione. L’appuntato scelto Francese, purtroppo, con il suo sacrificio ci ricorda che la montagna è una cosa seria”.