LIVINALLONGO Sabato nella Sala Congressi di Arabba, gremita come nelle grandi occasioni, si è conclusa la Xª edizione del Concorso Nazionale di Poesia per le lingue minoritarie “Mendránze n Poejia”. Il concorso era stato ideato nel 2005 dalla compianta maestra Teresa Pezzei, allora assessore del Comune di Livinallongo del Col di Lana, con l’intenzione di tenere unite e vive le minoranze linguistiche d’Italia tutelate dalla legge 482 del 1999. L’obiettivo che si era prefissata Teresa Pezzei era quello di unire il sentimento identitario delle comunità minoritarie e condividere la voglia di far conoscere e valorizzare la propria lingua con la passione per la poesia, forma letteraria difficile ma che arricchisce il linguaggio e il patrimonio culturale di ogni minoranza linguistica. Per l’occasione è stato pubblicato anche un nuovo volume che raccoglie le poesie vincitrici delle ultime tre edizioni. Quest’anno, la cerimonia di premiazione è stata inserita in una serata culturalmente molto ricca, dal titolo “Na Sëra Ladina” (una sera ladina), durante la quale si è festeggiato il 15° anniversario di fondazione dell’Istitut Cultural Ladin Cesa de Jan e la 10° edizione del concorso di poesia senza dimenticare i 10 anni dalla scomparsa dello studioso collese ed ex Presidente dell’Istitut, il prof. Vito Pallabazzer. La serata si è aperta ufficialmente con l’Inn Ladin che ha preceduto il saluto del Sindaco di Livinallongo Leandro Grones; la serata, coordinata magistralmente dall’ormai impareggiabile Gianpaolo Soratroi, si è
avviata con un breve ma apprezzatissimo concerto della Banda da Fodom diretta dal M° Giuliano Federa. Si sono succeduti poi gli interventi istituzionali della Presidente dell’Istitut Elsa Zardini e della Presidente della “Union Generela dei Ladins dla Dolomites” Milva Mussner.
Si è arrivati quindi al cuore della serata, ovvero la premiazione del Concorso “Mendránze n Poejia” (foto, clicca per ingrandire: Foto di Raffaele Irsara, Leandro Grones e Giulia Tasser)
Per la “sezione scuole” sono state premiate le seguenti poesie:3° premio alla Scuola Primaria Cristoforo Colombo di Mereto di Tomba (Udine), per la poesia dal titolo “I nui” – “Le nuvole” in lingua friulana, scritta dalle alunne Emma e Nicole 2° premio alla Scuola Media “Ernesto Renon” di Livinallongo/Fodom (BL), per la poesia “Nos, n tosat” – “Noi, un bambino” in lingua ladina, scritta dall’alunna Grones Monika 1° premio alla Classe IV della Scuola Primaria Pavel Petričič di San Pietro al Natisone (Udine), per la poesia “Benečija” – “Benecia” in lingua slovena delle Valli del Natisone.
Per la “sezione poeti” sono state premiate le seguenti poesie con la preziosa “Naghena”, simbolo del concorso ed opera in edizione unica ed irripetibile in oro ed argento incastonata su pietra preziosa, lavorata a mano dall’artista “Mastro 7” di Trento . 3° premio: alla poesia “Timetable” – “Timetable” in lingua slovena, della Sig.ra Marina Cernetig con la seguente motivazione: “Con pochi tratti e parole asciutte, l’autore esprime il peso del quotidiano vivere che grava quasi a volerci schiacciare e quindi l’anelito di fuggire per ritrovare, almeno per un momento, l’agognata pace, inseguita anche in un semplice frinire di cicale”. 2° premio: alla poesia “Fia” – “Figlia” in lingua fodoma, della emozionatissima Sig.ra Antonietta Crepaz, con la seguente motivazione: “Con parole semplici ma allo stesso tempo profonde e dense di significato, in modo originale il poeta richiama l’attenzione sul ruolo meno consapevole e cantato della donna: quello di essere figlia”. 1° premio: alla poesia “Àltaz nisnóataz tàuć” –“Vecchio cimbro inutile” in lingua cimbra dei tredici comuni veronesi, del Sig. Andrea Oxilia, con la seguente motivazione: “La Giuria ha trovato la motivazione nei versi della poesia dove il poeta scrive: “…perché anche una lingua silente che dorme nel giaciglio che nessuno vede può nel sonno parlare…” e la Giuria ha saputo ascoltare questa lingua, che seppur così flebile ha profondamente emozionato e riscosso unanime consenso”.
Infine le poesie segnalate dalla Giuria e a cui è andato il diploma di merito sono state cinque: – la poesia “Ojada” – “Sguardo” in lingua sarda, variante logudorese, del Sig. Luigi Angeli; – la poesia “La mort m’apartén” – “La morte mi appartiene” in lingua catalana, variante algherese della Sig.ra Anna Cinzia Paolucci; – la poesia “Sëira” – “Sera” in lingua ladina, variante gardenese, della Sig.ra Nadia Rungger; – la poesia “Doe vie” – “Due vite” in lingua francoprovenzale, della Sig.ra Rouja Meynet; – la poesia “Da rente la fontana” – “Accanto alla fontana” in lingua ladina, variante cadorina, della Sig.ra Eliana Olivotto.
E’ seguito poi un piccolo sketch teatrale in lingua ladina realizzato dai ragazzi che hanno partecipato alle attività del centro estivo “Isté Ladin”, che fin dalle sue origini dedica sempre una particolare attenzione alla cultura e alla lingua ladina. Le curatrici sono state Lucia Foppa, Anna Valcozzena, Isabella Marchione e la prof. De Bartolo. Il teatro è stato sviluppato sulla storia scritta dal Maestro Sergio Masarei dal titolo “La Madalëna”.
In occasione dei 15 anni di fondazione sono state poi consegnate due targhe di riconoscimento a due politici che molto si sono spesi per la “causa ladina”: l’ex assessore provinciale ladino della provincia autonoma di Bolzano-Südtirol, Florian Mussner, del quale è stato soprattutto ricordato il grande lavoro svolto per concedere ai comuni di Livinallongo, Colle Santa Lucia e Cortina d’Ampezzo di avere un proprio rappresentante nell’Euregio Tirolo-Sudtirolo- Trentino e per aver reso possibile il recupero e la realizzazione del bellissimo vestito ladino-fodom ora diventato divisa ufficiale dalla Banda da Fodom. l’ex assessore regionale ladino della regione autonoma Trentino-Südtirol, Beppe Detomàs, che grazie alla legge regionale n.3 del 2018, ha reso possibile l’adesione e il sostegno formale della Regione Trentino-Südtirol all’Istitut Cultural Ladin Cesa de Jan.
La ricca serata si è conclusa con un ringraziamento particolare agli ex-presidenti dell’Istitut che si sono susseguiti in questi primi 15 anni: vale a dire Paolo Frena, Giovanni Pellegrini, Luca Agostini. Un particolare premio alla memoria è stato riservato al prof. Vito Pallabazzer mancato dieci anni fa e anch’egli ex Presidente dell’Istitut: a lui è stata dedicata una apposita “laudatio” letta e scritta da Beatrice Colcuc in suo onore. La serata non poteva concludersi che con il canto all’unisono dell’inno fodom “Ula che la Marmolada”, sulle note della tradizionale “Bozner March” suonata dalla Banda da Fodom.