L’obiettivo è mettere in rete il patrimonio naturale e culturale di un’intera valle per preservarlo e valorizzarlo coinvolgendo in primis i cittadini che lo abitano.
CANALE D’AGORDO La Valle del Bióis ha deciso di unire le forze per valorizzare il suo patrimonio naturale e culturale. Per questo, giovedì alle 20.45 nella Sala degli emigranti in via Lotta a Canale d’Agordo presenterà il suo ecomuseo. Un’iniziativa, quella che vede il sostegno delle tre amministrazioni comunali, del Museo Albino Luciani e delle Pro loco di Caviola, Canale e Vallada, nata dall’incontro tra Loris Serafini e Roberta Marcolongo. Uno, direttore della Fondazione Papa Luciani e del Museo Albino Luciani, appassionato di storia locale e molto legato al suo territorio d’origine, l’Agordino; l’altra, iscritta al corso di laurea magistrale in Scienze per il Paesaggio all’Università di Padova, studiosa di geografia, storia e di etnografia. “L’ecomuseo – spiega Roberta Marcolongo – è una realtà diffusa sul territorio fatta di beni materiali e immateriali, di cui la comunità (associazione, gruppo volontario, semplici cittadini, ecc.) si prende cura per poterla poi raccontare e tramandare”.
«L’idea che abbiamo condiviso – dice Loris Serafini – è stata quella di far interagire le diverse particolarità identitarie (musei, siti, luoghi, ecc.) al fine di unire le forze e di far scaturire nuovi stimoli che portino la comunità a prendersi cura del territorio e a valorizzarne le peculiarità anche a scopo turistico. Abbiamo pensato che fosse opportuno “abbracciare” un’area che andasse oltre i perimetri comunali” La richiesta di inserire l’ecomuseo della valle nell’albo regionale è stata già inoltrata alla Regione.