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Dal 1° gennaio 2025 sarà attiva Servizi Integrati Bellunesi, la nuova società nata dalla fusione tra Bim Belluno Infrastrutture e Bim Gsp. Gestirà il servizio idrico, 36 centraline idroelettriche, e reti GPL in alcuni comuni. L’obiettivo è promuovere l’autonomia energetica e migliorare l’efficienza dei servizi. Con un patrimonio netto di 117 milioni di euro, la società sarà solida e pronta a sviluppare infrastrutture idriche ed energetiche, generando significativi benefici economici e ambientali per il territorio bellunese.
per le TRE RADIO Barbara Paolazzi
Si chiamerà Servizi Integrati Bellunesi e sarà operativa dal 1° gennaio 2025 la nuova società che nascerà dalla fusione per incorporazione di Bim Belluno Infrastrutture in Bim Gsp e si occuperà di servizio idrico integrato ed energia.
I soci delle due società, infatti, questo pomeriggio, riuniti nella Sala Conferenze di Villa Carpenada alla presenza del notaio Stefano Stivanello, hanno approvato all’unanimità il progetto di fusione e deliberato le linee guida per la redazione del futuro piano industriale.
L’iter, avviato nel 2023, ha potuto beneficiare di una procedura semplificata avendo le due società omogeneità della compagine sociale: non vi è stata, quindi, nomina di esperti del Tribunale per le perizie del caso.
Il progetto di fusione, depositato in Camera di Commercio il 18 settembre scorso, decorsi i termini di pubblicazione è stato trasmesso a tutti i Comuni soci che, oggi, hanno dato il via libera definitiva a procedere. Il 23 dicembre prossimo verrà sottoscritto dai due legali rappresentanti l’atto notarile, che sancirà ufficialmente la fusione e la sua conclusione formale: lo stesso verrà depositato in Camera di Commercio così da rendere operativa la nuova società già dal 1° gennaio 2025.
Servizi Integrati Bellunesi nascerà con un patrimonio netto di 117 milioni di euro, derivante dai 56,7 milioni di Bim Infrastrutture e 60,9 di Gsp: sarà, quindi, molto solida dal punto di vista economico e finanziario. Gestirà il servizio idrico integrato nel territorio provinciale, le 36 centraline idroelettriche presenti in diversi Comuni bellunesi, le reti canalizzate a Gpl nei cinque comuni dove al momento sono attive (Comelico Superiore, Ponte nelle Alpi, Santo Stefano di Cadore, Sappada, Val di Zoldo) e la rete di teleriscaldamento a biomassa attiva a Santo Stefano di Cadore.
Notevoli i benefici che conseguiranno dall’accorpamento delle due società: sviluppo del settore energia, in particolare rinnovabile, nel territorio bellunese, per una maggior autonomia nella produzione di energia elettrica e stabilità dei prezzi di acquisto, consolidamento della governance pubblica nel settore dell’acqua, riduzione dei costi gestionali complessivi, economie di scala e di scopo, semplificazione delle procedure interne e aumento dell’efficienza a favore del territorio.
“Siamo soddisfatti per questo importante traguardo, raggiunto grazie alla collaborazione e fiducia dei Comuni soci – spiegano Attilio Sommavilla e Bruno Zanolla, rispettivamente Presidente di Gsp e Amministratore Unico di Bim Infrastrutture –. Anche in questo caso i Sindaci si sono dimostrati lungimiranti e attenti al bene della montagna bellunese: Servizi Integrati Bellunesi, infatti, avrà un patrimonio consistente, quindi godrà di un buon posizionamento nei mercati finanziari, e si occuperà di investire al meglio le ingenti risorse che riceverà in dote, proseguendo nella messa a terra di progetti per il rinnovamento delle infrastrutture idriche, consolidando con iniziative concrete la crescita del rinnovabile, contribuendo fattivamente lo sviluppo economico, sociale ed ambientale della montagna bellunese. Aver integrato in un unico soggetto i differenti servizi erogati comporterà indubbiamente una razionalizzazione e sinergia gestionale, con concreti risparmi di costi ed aumento dell’efficienza a favore delle collettività servite”.
Approvati i risultati al 30 giugno 2024
Approvati, nel corso delle riunioni, anche i rispettivi report infrannuali delle due società.
Per Bim Infrastrutture il primo semestre 2024 si chiude con ricavi a 4 milioni di euro e costi a 3,3 milioni. Il margine operativo lordo, differenza tra ricavi e costi, è di 633mila euro. L’utile generato, detratte le imposte, è di 18,6 milioni di euro: a determinarne l’alto valore, la vendita del ramo gas, passato ad altro soggetto il 1° febbraio 2024. La posizione finanziaria netta, nel semestre, registra una variazione positiva di 48 milioni di euro per effetto della quota di acconto già incassata contestualmente al passaggio delle reti metano ad Italgas, nuovo gestore del servizio. Il patrimonio netto, in aumento di 15,6 milioni, si attesta a 59,7 milioni di euro. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, nel semestre, è di 17 milioni di kWh, con previsione di raggiungere oltre 29 milioni di kWh entro fine 2024.
“Con la fine dell’anno chiuderò definitivamente il mio mandato iniziato nel lontano 2005 – spiega Zanolla -. In questi anni sono moltissimi i risultati conseguiti: dalla metanizzazione di Agordo, Auronzo e Vigo di Cadore, alla realizzazione della centrale e della rete di teleriscaldamento a Santo Stefano di Cadore fino alla costruzione di 10 nuove mini-centraline idroelettriche per la produzione di energia rinnovabile, che hanno portato a 36 il numero totale delle infrastrutture green attive in provincia e a 258 i GWh di energia green prodotta negli anni. Da ultimo, ricordo anche la cessione delle reti gas, che ha portato nelle casse della società 48 milioni di euro, risorse che, per volontà dei soci, serviranno a promuovere progetti e iniziative in ambito energetico. La nuova società, quindi, potrà proseguire nella direzione dello sviluppo infrastrutturale, sia idrico che energetico, mettendo a frutto l’esperienza e la competenza maturata in questi anni all’interno delle due società”.
Per Bim Gsp il primo semestre si chiude con ricavi a 16,7 milioni di euro, costi a 12,7 milioni, principalmente legati alla messa a terra dei progetti finanziati con fondi PNRR, e margine operativo lordo a 4 milioni. Il risultato netto si attesta a 1,3 milioni di euro, in aumento rispetto a fine 2023, e il patrimonio netto, per effetto dell’utile, risulta di 67,3 milioni.
Gli investimenti realizzati nel semestre (opere e cantieri avviati o conclusi) si attestano a 7,6 milioni di euro e toccheranno i 20 milioni entro fine 2024. Tra i principali cantieri in itinere, ricordiamo i tre interventi finanziati per 30 milioni di euro con fondi PNRR, ovvero il progetto per la riduzione delle perdite idriche, che procede a pieno ritmo, la nuova linea di trattamento e disidratazione dei fanghi di depurazione nell’impianto di Longarone e il potenziamento del depuratore di Marisiga a Belluno.
“Come Gsp, in questi anni di attività abbiamo consolidato professionalità, esperienza e competenza nella messa a terra degli investimenti necessari a migliorare le infrastrutture idriche bellunesi. Non è mancata anche la ricerca di sinergie per acquisire risorse economiche che ci consentissero di aumentare la nostra capacità di realizzare investimenti. Nella nuova società, quindi, porteremo valore economico ma anche tutto il know-how maturato negli anni, consapevoli che la concretizzazione dei lavori è sfida non semplice in un contesto così complesso com’è la provincia di Belluno, prevalentemente montana. Proseguiremo, in ogni caso, con il medesimo impegno e dedizione di sempre nell’attuazione del Programma di interventi che prevede, entro il 2033, interventi per circa 300 milioni di euro. Opere indispensabili a garantire alla collettività un servizio efficiente e con i migliori standard prestazionali, promuovere innovazione e tecnologie all’avanguardia, assicurare crescita economica e sociale dei territori in cui operiamo, assicurare, non ultimo, la tutela dell’acqua e dell’ambiente, a beneficio delle comunità presenti e future”.