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Federico Soppelsa
NATALE 1957
La neve sul sagrato copre piano piano il terreno gelato
grossi fiocchi scendono lentamente aumentandone lo strato
nel silenzio ovattato del mio amato paesello
coi miei occhi di bimbo ammiro quel bianco mantello
E’ la viglia di Natale da noi ragazzini tanto attesa
ancora poche ore per scoprire nei doni la sorpresa
sarò stato abbastanza buono per meritarmi un regalino
o ci sarà il carbone perchè son stato un po’ troppo biricchino?
Rimango a guardar dalla finestra tanta gente con gli ombrelli
ormai pesanti perchè continua a nevicare altri con larghi cappelli
sempre più numerose le orme piccole e grandi sulla candida neve
ogni tanto qualche gatto appare saltellando sulle sue agili leve
I rami degli alberi nel bosco adiacente infreddoliti
cominciano a piegarsi dalla neve appesantiti
un uccellino si posa sul davanzale attratto dalle briciole di pane
mi guarda come per chiedermi il permesso poverino ha tanta fame
Il fragore dello spazzaneve rompe quel magico silenzio siamo all’imbrunire
qua e la il rumore delle pale di chi si apre un varco per poi poter uscire
si accendono gli addobbi dei negozi e i pochi luminari delle strade del paese
anche il mio piccolo alberello illumina la stanza con le sue candele accese
Un pino piccolo ma vero il comune li distribuiva a tutte le famiglie
piccole candeline colorate qua e la sui datati supporti a tenaglia
addobbato anche con pigne colorate con la porporina e caramelle
la stella cometa in alto e tutto intorno le palline di ogni tipo molto belle
Sotto l’immancabile presepe col muschio raccolto nel bosco giorni prima
i sassolini trovati nel greto del torrente come la sabbia bianca per la stradina
le statuine in gesso alcune scolorate perchè nel tempo tramandate
lo specchio a formare lo stagno con ochette e paperette rispecchiate
L’arrivo di Babbo Natale con i doni è un momento atteso da tanto
riuniti in cucina un sussulto ad ogni rumorino nella stanza accanto
solo la mamma può entrare a vedere finalmente ti dice provaci tu
batte il cuoricino gli occhi spalancati la gioia i regali son lì
Non importa il valore dei doni ricevuti la felicità è grande
divisa con mio fratello condivisa col papà e con la mamma
malgrado le scarse possibilità in quegl’anni di “Babbo Natale”
era grande l’unità delle famiglia e questo è ciò che vale.