NEL VENETO L’EPIDEMIA RALLENTA, MA ANCHE IERI SI SONO CONTATI 24 MORTI. IN PROVINCIA PIU’ PAZIENTI DIMESSI, IL NUMERO DEI POSITIVI SALE A 411, PRIMATI PER BELLUNO, ALPAGO E CORTINA.
di Mirko Mezzacasa
I risultati delle pesanti restrizioni sono evidenti, la diminuzione dei contagi e dei ricoveri soprattutto in terapia intensiva è un fatto concreto, ma purtroppo concreto è anche il numero dei decessi sempre alto, ieri hanno perso la vita per il virus 756 persone in Italia, altre 24 nel Veneto. Nelle ultime 12 ore due decessi a Treviso, Villafranca e Camposanpiero, uno a Vittorio Veneto, Mestre, Santorso e Schiavonia che portano il totale a oltre 400, sono 5 i pazienti in più in terapia intensiva (360) e 31 in più in area non critica. La conta dei contagi nella giornata di ieri 151 i contagi in più nel Veneto. + 15 Belluno, + 25 a Padova, + 10 Treviso, +19 Venezia, +57 Verona, + 21 Vicenza e nessun contagio a Rovigo. 20.064 le persone in isolamento domiciliare fiduciario. Confermata la data del picco al 15 aprile anche per questo i divieti non saranno tolti, piuttosto Zaia ha anticipato l’intenzione di chiudere i mercati anche alla luce di quanto visto in settimana a Padova in piazza delle Erbe tra assembramenti e gente senza alcuna protezione. “Mi sono arrivate tante segnalazione di gente che non ha capito di cosa stiamo parlando – dice il Presidente Luca Zaia – lo affermo con dispiacere, non rispettare le regole significa mettere a repentaglio la propria vita e quelle degli altri. Cercheremo di farvelo capire in altre maniere se ancora non basta. Le restrizioni stanno aiutando. Sarà una settimana cruciale, spero domenica prossima di dirvi che stiamo cambiando direzione, ma oggi con quasi 2000 persone in ospedale e 360 in terapia intensiva non c’è da sorridere. Ogni veneto ha un parente colpito dal virus o conosce qualcuno colpito. Con questi numeri c’è poco da fare festa”. L’emergenza è legata alle case di riposo e il governatore ha assicurato che nessuno sarà abbandonato. Ieri è stato il giorno delle rassicurazioni per coloro che si sono sentiti abbandonati e sono state consegnate mascherine e test. “Dobbiamo evitare la strage. Stiamo redigendo un nuovo piano a doc non escludendo se necessario lo spostamento di alcuni pazienti. Se li portiamo in ospedale è come portarli dalla griglia alla brace”. I contagiati in provincia di Belluno ieri hanno superato i 400 cioè risultano infetti due bellunesi su 1000 dopo che sono stati eseguiti 5746 tamponi (541 in più rispetto a sabato). Guardando alla percentuale contagi-tamponi come stiamo ripetendo da giorni con le tabelle di Tiziano De Col la provincia risulta la terza più colpita del Veneto. In provincia sta per arrivare un milione di euro, è il fondo che servirà per l’acquisto di generi alimentari per le persone in difficoltà, i buoni spesa saranno suddivisi tra i Comuni che elargiranno i contributi in base al minor reddito pro capite attraverso i servizi sociali. Per Belluno città stanziati 190 mila euro, poco meno di 7000 ad Alleghe, 1600 per Ospitale, 21 mila per Agordo. Il Governo sta studiando la possibilità di posticipare le scadenze di aprile e di maggio, forse un rinvio di due mesi come già era successo a marzo con i pagamenti slittati a maggio. E’ scontro tra il Ministro Boccia e le Regioni, il Veneto ha presentato la lista degli aiuti chiesti e arrivati solo in minima parte mentre il Ministro ha affermato che le Regioni sono state salvate dallo Stato “Penso ai familiari che hanno a casa malati e morti, sentire dire che se non c’è lo Stato saremmo a cartoni – ha detto Zaia – Spero sia uno scivolone, un’uscita infelice, il Veneto compera mascherine e fa quello che deve fare. Se vuole la polemica la faremo ma dopo intanto rispondiamo a numeri e fatti e abbiamo 700 mila test rapidi in arrivo il Governo ci dica quanti ne ha. Conosco Boccia e spero sia uno scivolone”. La situazione negli ospedali del bellunese: 82 i pazienti ricoverati, al San Martino 8 pazienti escono dall’area critica (43) e uno dalla terapia intensiva (9), due pazienti in più nell’ospedale di Comunità (6) 12 a Feltre (+1) e sempre 12 ad Agordo. Persone residenti in Ulss Dolomiti in isolamento domiciliare fiduciario e sorveglianza attiva al 29 marzo 2020: 1.226 (+ 72 rispetto a sabato). Tra le sfide importanti c’è quella dei tamponi “Abbiamo capacità di 11 mila tamponi quotidiani – ha detto Zaia – ma la vera battaglia è trovare i reagenti. Stiamo arrivando a 100 mila tamponi e abbiamo iniziato a scartamento ridotto. Il vero tema è che il mondo intero si è accorto che la politica del tampone funziona. A sistema da domani oltre 700 mila test istantanei che permetteranno di integrare i tamponi e di fare una sperimentazione. Pare che possiamo essere certi che al quarto-quinto giorno di sintomi il test di dà la risposta positiva. Arriva quasi in contemporanea col tampone”. Presto inizierà anche la somministrazione dei farmaci a domicilio evitando il trasporto in ospedale, al via anche le prove seriologiche per la ricerca degli anticorpi con il prelievo del sangue.
GLI INTERVENTI SIGNIFICATIVI DI ZAIA IN CONFERENZA STAMPA OGGI
MENO DECESSI DI IERI, MA 10 SONO SEMPRE TANTI, 151 I NUOVI CASI DI POSITIVITA’