VENEZIA È stato un incontro calmo e cordiale quello di giovedì sera tra la le società iscritte al campionato di Seconda Categoria girone R, la dirigenza della LND e la Ulss 1 e 2 per discutere dei protocolli da seguire in questo momento di pandemia.
LA LETTERA
In seguito alla nostra comunicazione del 22 settembre scorso, che riportiamo in calce, abbiamo avuto una celere risposta dalla FIGC – LND veneta, nella persona del Presidente Giuseppe Ruzza.Questo ha portato all’organizzazione di un incontro in presenza tenuto nella serata del primo ottobre a Ponte nelle Alpi a cui hanno partecipato i Presidenti, o loro delegati, delle sedici compagini di seconda categoria girone R oltre al Presidente regionale Giuseppe Ruzza, il vice-Presidente Roberto Mamerti, il delegato provinciale di Belluno Orazio Zanin ed i consiglieri Dario Ortolan per Treviso e Maurizio Giacomelli per Belluno. L’incontro ha avuto dei toni fermi ma pacati è si è svolto all’insegna della massima collaborazione e disponibilità delle parti per cercare di addivenire ad una soluzione che permetta ai tesserati delle società calcistiche di svolgere serenamente e con la massima tranquillità possibile la loro passione sportiva, senza per questo compromettere la propria attività professionale e lavorativa. I problemi principali vertono ovviamente sul punto di vista medico e purtroppo dalle ULSS 1 Dolomiti e ULSS 2 Marca Trevigiana non è giunta alcuna riposta alla missiva del 22 settembre, così come non sono giunte risposte chiare ed univoche alle singole richieste di chiarimento sollevate dalle varie società nelle ultime settimane. E’ stata ribadita l’importanza sociale che le società calcistiche svolgono per le nostre comunità cittadine e la costante e massiccia partecipazione dei tesserati agli allenamenti, segno questo delle necessità dei nostri giovani e delle loro famiglie di stare assieme e di svolgere attività fisiche in ambienti sani e protetti.Tuttavia i Presidenti tutti, pur nella unanime volontà di riprendere, hanno sottolineato ulteriormente l’eccessivo carico di responsabilità che ricade su di essi, anche e soprattutto alla luce dei recenti protocolli Covid19. In particolare sono state sollevate alcune tematiche conosciute e già analizzate dalla FIGC – LND Veneta ma tutt’ora non risolte dai vertici federali nazionali o dalle ULSS Venete. Il problema principale è la gestione dell’isolamento fiduciario di 14 giorni in seguito a contatto con persona positiva anche se il tampone risulta negativo. Riteniamo che questa misura sia esageratamente drastica e comprometta fortemente la pratica del gioco del calcio per i lavoratori, troppo alto è infatti il rischio di doversi assentare dal lavoro per periodi di due settimane. Vediamo a livello nazionale che anche la positività di un giocatore non blocca i colleghi della stessa formazione, vedasi il caso di Ibrahimovic positivo al Covid19 ed il Milan continua a giocare regolarmente in Italia ed all’estero. Altre tematiche scottanti e correlate alle disposizioni dei vari protocolli che si sono succeduti in queste settimane sono l’individuazione del medico sociale e l’effettuazione delle visite medico sportive. La quasi totalità delle società dilettantistiche non riesce a trovare la disponibilità dei medici a svolgere le mansioni richieste dai protocolli, con la conseguenza che le relative responsabilità vengono prese dai DAP delle società i cui adempimenti spesso sono svolti ancora una volta dai Presidenti. In seconda battuta rileviamo una forte difficoltà nel far svolgere ai nostri tesserati le visite mediche agonistiche obbligatorie per praticare l’attività agonistica. Questo a causa delle liste d’attesa rese ancor più lunghe dalla pandemia. Inoltre i Presidenti hanno evidenziato una difficoltà interpretativa delle varie documentazioni da presentare ad arbitri ed avversari, così come quelle da conservare presso le proprie sedi, in particolar modo la gestione delle autocertificazioni, con notevole dispendio di carta e tempo per stampare e far redigere le stesse ogni 14 giorni da tutti i tesserati. Infine abbiamo rilevato una difformità di interpretazioni durante le ultime partite ufficiali in merito al comportamento ed alle richieste degli arbitri. Queste tematiche hanno trovato piena condivisione da parte del Presidente Ruzza che ha evidenziato il massimo sostegno all’iniziativa di sensibilizzazione attuato dai presidenti del girone R di seconda categoria. Ruzza ha inoltre illustrato tutte le azioni già svolte dalla federazione veneta per cercare di risolvere alcune delle problematiche sollevate, soprattutto con riguardo alla quarantena fiduciaria, denunciando tuttavia l’impotenza della FIGC – LND sulla materia e la ricerca di dialogo costante con la Regione e le ULSS per addivenire ad una interpretazione più morbida. La disponibilità a sostenere l’iniziativa da parte di Ruzza e le parole di conforto e collaborazione espresse anche dai propri collaboratori, hanno spinto i Presidenti a ritirare la minaccia di sospensione delle partite dell’11 ottobre, ma non hanno ovviamente dato delle soluzioni concrete alle problematiche sollevate. Per questo motivo i Presidenti, all’unanimità, hanno scelto sì di giocare regolarmente l’11, ma si sono riservati di effettuare delle azioni simili o ancor più drastiche, se da parte delle istituzioni amministrative, sanitarie e sportive regionali e nazionali, non verranno prese delle decisioni univoche per risolvere i problemi creati dalla pandemia per le attività sportive dilettantistiche. Per questo motivo abbiamo indirizzato la presente, oltre ai vertici federali ed ai direttori delle ULSS di Belluno e Treviso, anche ai vertici politici del Veneto e delle due provincie interessate evidenziando che le tematiche sollevate hanno un peso notevole per le nostre comunità. Non è infatti necessario sottolineare come i tesserati in Veneto siano diverse decine di migliaia ed il ruolo sociale dello sport e del calcio in particolare è fondamentale per i nostri giovani. L’auspicio è infine di allargare le nostre riflessioni e preoccupazioni anche alle altre categorie e gironi del Veneto, in modo da unire le forze e far sentire in maniera ancor più forte e decisa il nostro disagio e le nostre difficoltà
Con viva cordialità
I PRESIDENTI
L’ARTICOLO DI QUELCHE GIORNO FA RIGUARDANTE LA RICHIESTA DI CONFRONTO