BELLUNO Leggiamo dal libro di don Mario Carlin e don Francesco De Luca (attuale rettore) “Il santuario Maria Immacolata Nostra Signora di Lourdes” nella nuova edizione edita per il venticinquesimo di apertura al culto, che, per quanto riguarda il campanile, posto su una collinetta caratterizzata anche dalle stazioni della Via Crucis, “fu progettato da Eugenio Abruzzini come naturale completamento del complesso che porta il suo nome” con la precisazione che “fu possibile iniziarne la costruzione solo verso la fine dell’anno santo 2000 e ne rimane un gentile ricordo”. Alcuni dati su quello che viene presentato come “Un grande dito puntato verso il cielo, a ricordarci qual è la meta ultima del nostro pellegrinaggio sulla terra”: si eleva su quattro costoloni in cemento armato, terminanti in alto con la cuspide, che a sua volta sorregge una croce di due metri; l’altezza complessiva è di trenta metri; 4 campane del peso complessivo di 24 quintali e con le note del mi naturale, fa diesis, sol diesis e la naturale, sono poste appena sotto la cuspide; furono donate dall’ing. Antonio Mezzomo di Santa Giustina e portano i nomi che il donatore ha chiesto a ricordo di persone a lui care. Ancora dal libro di Carlin-De Luca: “Vi sono impresse da un lato le immagini della Madonna, San Giuseppe, Sant’Antonio da Padova e San Luigi Gonzaga e dall’altro lato quelle dei santi Martino, Vittore e Corona patroni della Diocesi di Belluno-Feltre, quindi quelle dei due beati dell’anno santo: Giovanni XXIII e Padre Pio, da ultimo gli stemmi di Albino Luciani, “Il Papa bellunese del sorriso” Giovanni Paolo I, del suo successore Giovanni Paolo II, del fondatore del santuario, lo scomparso vescovo Maffeo Ducoli e del vescovo dell’epoca Vincenzo Savio quindi il logo del Giubileo e la data 2001 che richiama il giorno dell’inaugurazione del campanile stesso le cui campane furono esposte nel portico del santuario, in visione a fedeli e turisti e, dopo la solenne benedizione, collocate dove ora si trovano. Ricordiamo infine che da una targa, su uno dei costoloni, si può leggere: “”Campanile eretto a gloria di Maria da mons. Maffeo Ducoli. Inaugurato da mons. Vincenzo Savio il 14 agosto 2001. Progetto dell’arch. Eugenio Abruzzini con collaborazione tecnica dell’ing. Vincenzo Barcelloni C. e ing. Siro Andrich. Campane dell’Anno Santo donate dall’ing. Antonio Mezzomo. Benedette solennemente l’8 luglio 2001. Illuminazione e croce a ricordo di Luigi Olivier, di Antonio Fabrinetti, degli altri pionieri del Nevegal e di tutti i benefattori vivi o defunti”.
NELLE FOTO (Remato Bona e riproduzioni dal libro di Carlin-De Luca): una panoramica del Santuario mariano del Col Nevegal; il Campanile; la torre campanaria vista dall’interno; le campane il giorno della benedizione; la targa con citazioni significative.