Riceviamo e volentieri pubblichiamo la riflessione di Quinto Piol a proposito dello sviluppo del Nevegal. La tempistica conferma la mancanza di reale volontà politica.
BELLUNO Due capitoli nella riflessione di Piol, il primo sulla seggiovia: “8% di probabilità’ di apertura estiva 2020. Si è aspettato l’ultimo momento per avanzare la richiesta di affitto ad Alpe. In pratica si è fatto (si sta facendo) di tutto per “non” aprire. Per il futuro siamo in mano allo studio di Bologna” L’altro capitolo riguarda la legge regionale a firma di Franco Gidoni scritta per il colle bellunese “Il 21 giugno la legislatura regionale si è chiusa, lo strombazzato Progetto di Legge, non solo non è stato approvato, ma non è arrivato, neppure, in Consiglio. Presentato a gennaio ( anche qui all’ultimo momento- si doveva votare a maggio- per essere certi che non sarebbe neppure arrivato in Consiglio Regionale) e’ rimasta lettera morta, solo propaganda. Qui neppure l’imprevisto prolungamento della legislatura regionale di ben 4 mesi (causa COVID) ha consentito al Progetto di legge , presentato dalla maggioranza, di diventare legge. Presa in giro. Quindi chiuso (per questa legislatura) il capitolo. Siamo in attesa degli sviluppi della partitacon tutto il resto degli impianti, che prevede: acquisizione impianti da parte del Comune; nascita nuova società per iniziativa della società Unifarco; gestione in affitto alla nuova società (o ad altra, visto che va fatta la gara) I tempi sembrano larghi ma, anche qui, sono stretti” Sull’acquisizione degli impianti e la nascita della nuova società Piol si dichiara fiducioso, molto meno circa l’acquisizione degli impianti da parte del Comune.