AGORDO Quel sorriso è inconfondibile: oggi come ieri: quello visto in televisione, sulla mitica Telefunken in bianco e nero quando Nino calcava i ring, lo stesso sorriso di oggi quando capita di chiamarlo “Ciao Nino”, incontrandolo casualmente tra le stradine di Agordo. Un “cittadino” importante, che non evita di stringere mani a quanti lo riconoscono e non nega un selfie. Giovanni Nino Benvenuti, il pugile. All’Agordino è legato da molti anni, così come agli amici di allora che oggi non ci sono più, a Toccol di Agordo, Angelo Miola che un tempo gestiva la malga ai piedi della Marmolada, a Canale d’Agordo, il campione degli sci stretti Franco Manfroi, a Cencenighe Giuseppe “Bepi” De Biasio che gli insegnava a sciare in Marmolada. “Eccome se mi ricordo i tempi di Nino Benvenuti – dice – bei momenti che non si possono scordare tra sport, qualche brindisi e tanta amicizia che nel tempo non si dissolve, mi piacerebbe proprio scambiare qualche parola con lui come allora”. Al culmine della carriera Nino ha amato la montagna agordina dove incontrava altri amici come il badioto Varallo (l’eterno secondo) oppure Siorpaes a Cortina. Sciorinando i nomi Nino sorride, ricorda e saluta. Sono in tanti nell’Agordino che rimpiangono quei tempi, Ivan ad esempio che oggi gestisce il Bar Carlin, negli anni Settanta era un ragazzino primo pelo “E come se me lo ricordo – ci confessa – eravamo un gruppo di ragazzini che si arrampicava sui tetti per vederlo passare quando andava a trovare Angelo Miola”.
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NON SCORDO L’ORRORE, GUAI A CHI NEGA LE FOIBE ” Un eccidio è un eccidio, mica serve contare le vittime”
Nino Benvenuti. è uno dei sopravvissuti all’esodo istriano-giuliano-dalmata, all’età di 83 anni se serve indossa i guantoni per rispondere a boutade dei negazionisti dell’orrore come quelle dello storico dell’arte e rettore dell’università per Stranieri di Siena, Tomaso Montanari al “Giorno del Ricordo”. Non è uno storico Nino Benvenuti ma non crede nemmeno, oggi a 83 anni, che a simili tragedie si possa dare un peso e una misura. Benvenuti istriano orgoglioso. Legato al suo popolo, alla sua gente sparsa nel mondo che esiste grazie a tenacia e dignità. I primi 16 anni della sua vita, sono stati vissuti tra infinite difficoltà, perseguitato dalle prepotenze e dalle violenze degli slavi, dai soprusi verso gli italiani, ma questa è stata la sua vera formazione, come uomo e come atleta. “Nelle mie vittorie – ha detto Nino recentemente al giornale.it- c’era anche quella rabbia che mi portavo dentro, anche se sono sempre salito sul ring da Italiano e i valori forti che mi hanno aiutato a sopravvivere in un mondo in cui tutto girava al contrario”.
LA CARRIERA SPORTIVA DI BENVENUTI
1957 , vince l’oro agli europei di Praga e blinda la sua supremazia anche agli europei di Lucerna del 1959 vincendo un altro oro. 1960 è l’anno delle olimpiadi Italiane e Nino Benvenuti conquista la medaglia d’oro . In quest’occasione, sfila la coppa al mediomassimo Cassius Clay. 1961 decide di passare al professionismo e tra il ’61 ed il ’63 vince 29 incontri su 29. Al suo trentesimo incontro sfida Tommaso Truppi e conquista il titolo di campione Italiano dei pesi medi. 1965 allo stadio di San Siro a Milano, facendo registrare il tutto-esaurito, si scontrano per la prima volta Benvenuti e Mazzingh steso con un montante destro. La rivincita, obbligatoria per contratto, si svolge al Palazzo dello Sport di Roma. Mazzinghi viene atterrato al secondo round, Benvenuti, con un finale brillante vince l’incontro ai punti. 1967 è il turno di Emile Griffith il campione istriano trionfa ai punti In segno di rispetto Griffith gli stringe la mano. Nella rivincita Griffith con un pugno preciso al tronco rompe una costola all’italiano che resistette stoicamente fino alla fine dello stesso perdendo ai punti. 1968 terzo incontro tra i due al Madison Square Garden. Al termine dell’incontro Nino trionfa e il titolo mondiale ritorna in Italia. I suo primo sfidante è Don Fullmer a Sanremo. Benvenuti vince agevolmente. 1968, Benvenuti decide di sfidare nella categoria dei mediomassimi il nigeriano Dick Tiger allora detentore del titolo mondiale, si frattura una mano durante l’incontro e perde. Al San Paolo-Maradona di Napoli sconfigge Fraser Scott. Al Palaeur di Roma ne fa le spese Louis Manuel Rodriguez. 1970 sceglie che il suo sfidante deve essere l’argentino Carlos Monzon e perde i due titoli. 1971 la rivincita allo Stadio Louis II. L’incontro dura appena tre riprese: Benvenuti viene dichiarato sconfitto per lancio della spugna e dopo pochi giorni annuncia il suo ritiro. (foto wikipedia, la medaglia d’oro Olimpica di Roma)