L’Ente Nazionale Protezione Animali ha dato mandato al proprio ufficio legale di assumere ogni opportuna iniziativa in merito alla triste vicenda del cane ucciso ad Agordo in circostanze che chiarirà chi di competenza. .
«L’unico dato certo al momento è la morte del cane. A prescindere da come si siano realmente svolti i fatti – spiega Enpa – è inaccettabile pensare che l’unico modo per risolvere la situazione fosse quello di uccidere il pitbull. Confidiamo nel lavoro degli inquirenti e siamo convinti che faranno luce sulla dinamica di questa vicenda.Naturalmente, qualora dovessero emergere responsabilità penali, siamo pronti ad agire in giudizio».
Intanto, l’Ente Nazionale Protezione Animali chiede al proprietario del cane Kaos di sospendere ogni raccolta fondi da lui promossa a favore dell’associazione. «Si tratta di una iniziativa strettamente personale mai condivisa con noi. Per evidenti ragioni di opportunità – aggiunge Enpa – chiediamo al promotore di fermarla. Tanto più che ancora non sono state acclarate le responsabilità nei fatti che hanno portato alla morte del pitbull. Non vogliamo donazioni, ma solo verità e giustizia per Kaos».