REDAZIONE Comitati, associazioni di categoria e sindacali chiedono ad Anas di non causare l’isolamento del Comelico ribadendo che la chiusura della Galleria Comelico così come programmata non è una opzione accettabile. L’utilizzazione della Strada Provinciale 532 come via alternativa da e per la Val Comelico non è una opzione accettabile non assicurando tempi certi di percorrenza in caso di emergenze. I firmatari del documento ritengono che i lavori di manutenzione della galleria Comelico programmati da Anas debbano essere posticipati fino a quando non sarà agibile in piena sicurezza e senza soluzione di continuità fisica e temporale una via da e per il Comelico diversa dalla proposta Strada Provinciale 532, anche recuperando la vecchia sede della SS 52. Per questo viene ribadita la necessità di redigere e sottoscrivere un protocollo di intesa tra Anas ed Amministrazioni Locali finalizzato alla realizzazione di una strada di servizio alla Galleria Comelico in destra orografica del fiume Piave, in grado di supplire anche in futuro ad eventuali ed ulteriori chiusure del tunnel.
Anas paventa una chiusura permanente o parziale al traffico dell’infrastruttura nell’arco di qualche mese dichiarando che i lavori avranno una durata di 535 giorni, se la chiusura dell’infrastruttura sarà totale, o di 745 giorni se le amministrazioni locali accetteranno una sua fruizione a senso unico alternato di giorno e una sua chiusura permanente di notte. Una chiusura totale o parziale della galleria Comelico pregiudica irreparabilmente la già fragile e precaria economia locale con un danno stimato di oltre 200 milioni di euro. L’Unione Montana del Comelico sta incaricando una primaria società di ingegneria affinché realizzi il progetto preliminare per il recupero della vecchia sede della strada statale. A sostegno dell’azione istituzionale degli Amministratori Locali sono nate due associazioni popolari che hanno raccolto oltre 3600 adesioni tra residenti e non: il Comitato Galleria Comelico Bis e l’Associazione Comelico Nuovo.
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